Mantova ritrova Chagall con “Tu me fais tourner la tête”

MANTOVA  – Una delle particolarità del Segni New Generation Festival è quella di proporre alcuni spettacoli che non hanno alcun bisogno di parole. Bastano i gesti, gli sguardi, i tempi scenici, le musiche, i colori, i giochi di ombre, i movimenti e le emozioni che gli artisti fanno suscitare negli spettatori. Le parole, o meglio i dialoghi, sono solo un corollario, una nota a piè di pagina utile, per carità, ma non indispensabile. Ecco, lo spettacolo “Tu me fais tourner la tête” rientra a pieno titolo in questa categoria. Protagonista della performance il pittore Marc Chagall interpretato dall’ottimo Marco Mannucci che, sin dai primi istanti in cui il sipario del Teatro Ariston si alza, apre il proprio cuore agli spettatori (tantissimi quelli presenti in sala ieri mattina). Uno Chagall innamorato, assuefatto dal sentimento verso Belle, musa ispiratrice della sua arte, soggetto femminile dei suoi capolavori. Un amore non semplice, impetuoso, a tratti tormentato, croce e delizia in eterna lotta, come il toro e il matador nell’arena; nonostante ciò, un amore capace di innescare una scintilla geniale, quella luce nelle tenebre che dà il via alla nascita dell’arte eterna. Marina Romondia e Giorgio Coppone danno fisicamente vita ai quadri di Chagall, in particolar modo due di essi, forse i più famosi, vale a dire “Sulla città” e “La passeggiata”. Si librano in aria, una danza sospesa composta da poesia in movimento, cullata dalle note della tradizione musicale francese, riuscendo a proiettare lo spettatore in una dimensione ibrida, tra il sogno e la realtà, dove tutto appare reale e dove ogni cosa, anche la più strana, anche la più assurda, può accadere. E in questa danza artistica sospesa a mezz’aria si inserisce anche il nostro Chagall, come a voler diventare parte integrante della propria arte, non semplice creatore, mentre in lontananza risuona la voce di Domenico Modugno e la sua indimenticabile “Nel blu dipinto di blu”. Se Chagall riuscirà o meno in questa impresa non ve lo sveliamo, perchè questa pregevole produzione italo francese merita di essere vista, sia dai più piccoli che dai più grandi; ogni tanto, va bene farsi un regalo di questo genere.