MANTOVA – Volevano andare al mare a festeggiare la maturità, e per questo avevano affittato un appartamento a Riccione, ma quando è stato il momento di partire si sono accorti che l’appartamento non c’era più, così come erano spariti i soldi che avevano versato per la caparra. Con l’estate arrivano il gran caldo e le grandi fregature. Quella capitata a un gruppo di giovani mantovani è di circa 3mila euro; la somma delle caparre versate da ciascuno di loro. A sporgere denuncia presso gli uffici della Polizia postale di Mantova alcuni giorni fa è stata la madre di uno dei ragazzi, la quale ha raccontato agli agenti che il figlio, insieme ad altri suoi coetanei, aveva affittato un appartamento nel cuore della movida di Riccione con una trattativa fra privati. I genitori dei ragazzi avevano contattato un inserzionista che aveva risposto puntualmente fissando i prezzi e fornendo quindi le coordinate per il versamento della caparra. Il tutto era andato in porto senza particolari intoppi e il gruppo di giovani si sentiva ormai più che sicuro di potere trascorrere un vacanza all’insegna del divertimento in una della capitali del divertimento più sfrenato. L’amara sorpresa arrivava al momento di partire, quando l’inserzionista, che nel frattempo aveva incassato il malloppo, si rendeva improvvisamente irreperibile. Numero di telefono inesistente o non raggiungibile, ma soprattutto a non essere più raggiungibile era l’appartamento affittato, svanito nel nulla insieme ai soldi versati. . In questi casi di solito l’autore della truffa alla fine viene identificato, anche se di fatto non rintracciato. Il processo che ne segue viene celebrato in contumacia e porta a una condanna che difficilmente verrà eseguita, ma in ogni caso non garantisce alle vittime il recupero della somma che è stata loro sotratta.