MANTOVA Davanti al giudice per indagini preliminari ha confermato la propria versione dei fatti, ribadendo nella sostanza, quanto già riferito lo scorsa estate agli inquirenti, vale a dire di essere stata attirata con l’inganno in una trappola e quindi violentata. Audizione protetta in sede d’incidente probatorio, ieri mattina, per una 17enne di Cremona presunta vittima di violenza sessuale di gruppo perpetrata ai suoi danni da cinque giovani mantovani finiti sotto accusa.
La vicenda, secondo la ricostruzione investigativa, risale al 18 maggio 2021. In tale circostanza la minore, dopo aver trascorso buona parte della giornata in compagnia di un conoscente era stata da questi invitata, nonché accompagnata, a partecipare ad una festa privata organizzata nell’abitazione di uno degli indagati a Suzzara, dove poi sarebbe stata stuprata. L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile, era quindi partita un paio di settimane dopo, quando al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Cremona, si era presentata, accompagnata dalla madre, la stessa ragazzina lamentando nella fattispecie forti dolori al ventre. Sulle prime la minore aveva avanzato l’ipotesi di essere incinta ma i successivi accertamenti clinici avevano invece appurato una realtà totalmente diversa: trovato il coraggio necessario per confidarsi con i medici la 17enne aveva così affermato di essere stata violentata una quindicina di giorni prima, durante un party privato in provincia di Mantova, fornendo in tale circostanza dettagli al quanto particolareggiati ai fini investigativi, che avevano portato la Polizia a chiudere il cerchio su cinque giovani, quattro residenti a Suzzara e uno a Pegognaga. Questi avevano negato la violenza dicendo che la 17enne era consenziente e che quella sera era stata con due di loro per sua scelta. Una versione la sua diametralmente opposta al racconto della minorenne, che, anche ieri nel corso dell’audizione protetta, ha invece sostenuto di essersi ribellata in maniera decisa quando gli approcci si erano fatti via via sempre più pesanti, e puntando comunque il dito soltanto contro due di loro.