MANTOVA – Davanti al giudice per indagini preliminari ha respinto ogni accusa a lui contestata sostenendo di contro la sua più totale innocenza. Non si è avvalso quindi della facoltà di non rispondere ma anzi ha parlato, raccontando la propria versione dei fatti il 35enne di Mantova finito in manette venerdì scorso per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali continuate. Questo in sostanza l’esito dell’interrogatorio di garanzia effettuato ieri mattina nel casa circondariale di via Poma dal gip Gilberto Casari. A corollario di tali dichiarazioni il difensore dell’indagato ha infine chiesto a sua volta la revoca, o in via subordinata, la sostituzione della misura cautelare in carcere per il proprio assistito. Il giudice avrà ora cinque giorni di tempo per decidere in merito a tale richiesta. L’arresto era stato eseguito dai carabinieri della Compagnia del capoluogo su ordinanza di custodia cautelare emessa dallo stesso gip. Stando alle accuse il 35enne avrebbe perseverato per ben cinque anni in condotte violente di ogni sorta perpetrate ai danni della propria convivente. Il 24 luglio scorso, superando il muro di paura e silenzio, la donna aveva finalmente trovato il coraggio di sporgere denuncia ai carabinieri dopo che la stessa aveva preso contatto con un centro antiviolenza. Il compagno era stato alla fine rintracciato dai militari nella sua abitazione e quindi, espletati gli incombenti di rito, accompagnato nel carcere di via Poma. Quello stesso giorno un altro arresto per reati da cosiddetto “codice rosso” era stato effettuato anche ad Acquanegra sul Chiese. (loren)