TORINO Sale per la quarta sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in poco più di un anno il grande direttore d’orchestra inglese Daniel Harding, protagonista del concerto in programma giovedì 7 aprile alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. La serata, replicata venerdì 8 aprile alle 20, è trasmessa in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura, che la trasmetterà inoltre sul suo canale Rai5 il 26 maggio 2022. Al suo debutto con la compagine Rai, datato 13 dicembre 2020, sono seguiti altri due memorabili concerti il 17 dicembre dello stesso anno e il 7 gennaio 2021, tutti realizzati a porte chiuse e trasmessi in streaming e su Radio3 a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. La doppia serata del 7 e 8 aprile è quindi il primo incontro di Harding con il pubblico dell’Auditorium Rai di Torino, città con la quale ha un rapporto più che ventennale, avendo debuttato ai Concerti del Lingotto nel 1999 con la Mahler Chamber Orchestra. Da allora è tornato più volte, sempre ospite del Lingotto, con orchestre diverse: Royal Concertgebouw di Amsterdam, Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, London Symphony Orchestra e Berliner Philharmoniker. Indimenticabile il suo ciclo di concerti per il festival pluriennale “Sintonie”, che tra il 2003 e il 2006 ha accompagnato la città alle Olimpiadi invernali con l’integrale delle Sinfonie di Beethoven, il Wozzeck di Berg, la Passione secondo Matteo di Bach e La Creazione di Haydn.
Chiude la serata la Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 di Johannes Brahms, ultimata nel 1876 ma i cui primi abbozzi risalgono al 1855. La distanza che intercorre tra l’inizio del lavoro e la sua conclusione è da ricondurre alla continua insoddisfazione e all’incessante ricerca di perfezione da parte del compositore tedesco. Nel Finale è possibile riconoscere una reminiscenza del celebre tema dell’Inno alla gioia di Beethoven. La prima esecuzione della Sinfonia in do minore, avvenuta il 4 novembre 1876 a Karlsruhe sotto la direzione di Felix Otto Dessoff, ebbe un grande successo. Il direttore d’orchestra Hans Von Bülow la ribattezzò la “Decima Sinfonia di Beethoven”, quasi a indicare in Brahms l’erede del compositore di Bonn.
Elide Bergamaschi