MANTOVA – A rifletterci su non pare vero. Non per la qualità degli spettacoli. Ma pensando alla presenza del pubblico di alcune stagioni artistiche vissute (anche se meno intensamente da parte di chi scrive) in passato: la voglia, quasi l’urgenza, di condivisione degli spettatori è chiaramente cambiata. Poi il merito va (pure) alle scelte sui titoli in programma e all’attività di promozione.
Il tema è la stagione di prosa, al Teatro Sociale, realizzata da Fondazione Umberto Artioli e Comune di Mantova. La prosa non è un argomento sempre semplice. Ma due spettacoli su tre, quelli in programma per il 2024, hanno registrato il tutto esaurito, come illustrato dal coordinatore della Fondazione Federico Ferrari:
“Siamo molto soddisfatti dei risultati arrivati fino a questo momento – commenta Ferrari – sia sulla proposta di prosa, sia su quella in generale al Sociale. Frutto anche di un coordinamento tra diverse realtà. Che funziona. Gli abbonamenti sulla prosa sono triplicati e bene è andata anche la rappresentazione lirica, che vorremmo nel tempo rendere più strutturata. Le prevendite per gli spettacoli del prossimo anno sono buone.”
L’impegno dettagliato e di forte diffusione anche nelle scuole è stato premiato. Ma qualcosa in più per agevolare il pubblico si potrebbe fare:
“Mi piacerebbe – propone Ferrari – lavorare sull’aspetto della mobilità e dell’accesso alla città. Con agevolazioni di parcheggio apposite per chi venga a teatro. È una iniziativa da ponderare, ma credo andrebbe presa in considerazione.”
L’idea in via teorica è senza dubbio appropriata. Si attendono segnali in proposito.
Il prossimo spettacolo in programma, “Perfetti sconosciuti”, andrà in scena il 23 gennaio. E promette una risposta di pubblico eccellente, portando avanti una serie di buoni esiti sempre crescente, fino alla recente ovazione per Ambra Angiolini nel monologo “Olivia Denaro”:
“L’efficacia dei titoli è senza dubbio un motivo di successo – racconta la presidente di Fondazione Artioli Federica Restani – oltre alla volontà di partecipazione dei cittadini. Che vorremmo sviluppare prossimamente, per quanto gli spazi del teatro lo consentano. Gli abbonamenti disponibili in platea sono andati presto esauriti. E anche i palchi, attribuiti con la formula roulette, poiché la disponibilità del palco viene data un mese prima dell’evento.”
Un tempo ristretto per chi si debba organizzare nel settore. Ma sostenibile grazie alla sinergia che si è creata tra la Fondazione, i gestori del Sociale e i palchettisti.
“Pochi i palchi, meno di una decina, – prosegue Restani – che restano invariabilmente chiusi. Ma è comunque un peccato, perché l’attività che stiamo portando avanti in affiancamento è importante. Forse non tutti hanno compreso lo sforzo messo in campo. E le potenzialità dei risultati complessivi.”
Tutto lascia supporre un ulteriore potenziamento degli abbonamenti in futuro, constatando che anche loggia e loggione sono sempre stati pienamente occupati, soprattutto da pubblico giovane. Un target su cui si sta ragionando in città ad ampio raggio, per coinvolgere le nuove generazioni nelle diverse tipologie di offerta del teatro, dall’intrattenimento alla musica classica.
Per informazioni il sito è mantovateatro.it.