SUZZARA – La Delegazione Fai propone per oggi una visita guidata alla Galleria del Premio Suzzara, accompagnati dal curatore del museo Marco Panizza, per scoprire la storia del concorso ideato nel 1948 da Dino Villani, uno dei padri della pubblicità in Italia, e sostenuto dal sindaco di allora, Tebe Mignoni, e dallo scrittore, poeta e cineasta Cesare Zavattini. Il Premio Suzzara rifletteva un’idea per molti aspetti sorprendente e utopica: l’arte non doveva essere elitaria ma rispondere a un bisogno di bellezza, qualità e poesia comune a tutti gli uomini, di qualunque condizione sociale e livello culturale. Ed è per questo motivo che la giuria era formata da galleristi, storici e critici d’arte, giornalisti ma anche da un operaio, un impiegato e un contadino, e che i premi potevano essere una forma di formaggio grana, un vitello, un puledro, una cucina economica, fusti di vino, un maialetto, sacchi di farina, burro, salami, polli, uova, tutti offerti e messi a disposizione dai contadini e dagli operai di Suzzara e da tutte le forze produttive del territorio. La Galleria accoglie oltre ottocento opere acquisite nel corso di una storia iniziata nell’immediato dopoguerra e tra gli autori di quegli anni presenti nella collezione si ricordano Armando Pizzinato, Renato Guttuso, Giuseppe Zigaina, Renato Birolli, Aligi Sassu, Domenico Cantatore, Giulio Turcato, Franco Francese Bepi Romagnoni, Titina Maselli. Al termine del percorso museale è possibile visitare la mostra fotografica Reportage Umano Covid 19 di Antonella Sarnico, allestita nell’ambito di una serie di iniziative artistiche e culturali organizzate dal Comune di Suzzara sotto lo slogan Post Fata Resurgo, motto latino che compare nello stemma araldico del Comune stesso. Questo progetto fotografico, nato durante il lockdown, vuole porre l’attenzione sull’aspetto psicologico di quello che è stata ed ancora è la pandemia e portare alla luce quello che le persone hanno provato, come si sono sentite e cosa hanno cercato di fare per andare avanti, per superare il dolore, la paura e la perdita. Pur indossando la mascherina, è possibile esprimersi in tanti modi diversi e per questo l’artista ha chiesto ai soggetti ritratti di scegliere una parola e di scriverla su un nastro di carta riciclata, applicarla sulla mascherina e indossarla. Sono previsti due turni di visita, alle 16 e alle 17.30, con prenotazione obbligatoria Il ritrovo è alla Galleria del Premio in via Bosco. Infoprenotazioni.mantova@faigiovani.fondoambiente.it.