MANTOVA Al via il lungo weekend del Festival: da domani fino a domenica numerosi gli spettatori che raggiungono la città da ogni parte d’Italia e non solo. Registrate prenotazioni dalla Grecia, dalla Francia e dalla Svizzera così come dalle diverse regioni dello stivale, da nord a sud: presenti bambini e famiglie dalla Campania, dal Lazio, dall’Umbria e dalla Toscana, ma anche dalla Liguria e dal Piemonte, dal Trentino Alto Adige e dal Friuli, dal Veneto e dall’Emilia Romagna oltre che da tutta la Lombardia.
La settima giornata di SEGNI è all’insegna delle rivelazioni sensoriali: passa per la vista dei colori e delle ombre di Amarbarì di Unterwasser, un’avvolgente performance per pochi viaggiatori che ha registrato subito il tutto esaurito. Gli spettatori sono invitati ad entrare in una piccola e colorata installazione di suoni, forme e luci in movimento, che li conduce alla scoperta di mondi vicini e lontani. Un piccolo palazzo incantato le cui finestre si affacciano di volta in volta su fondali marini, su calde città variopinte piene di persone, su cieli attraversati da mongolfiere dai colori sgargianti.
Un viaggio altrettanto affascinante è quello di Patchwork (adatto a partire dai 7 anni e per tutti), in scena allo Spazio Gradaro alle 11:00 e alle 21:00 con ancora disponibilità di posti. Protagonisti sono un antropologo e una sarta, che s’incontrano per motivi di lavoro in un luogo di passaggio: un aeroporto. Ogni dettaglio del loro bagaglio racconta qualcosa, alcuni oggetti li accomunano, altri li sorprendono e iniziano così a raccontare viaggi e avventure di famiglia. L’incontro presto si trasforma in un gioco teatrale dove adulti e bambini sono coinvolti nella riflessione su due domande che da sempre ci accompagnano: chi siamo e da dove veniamo.
Le emozioni sono protagoniste dello spettacolo L’arcobaleno di Bianca – in replica unica, tutta esaurita, alle 11:30 – nel quale diventano colori e anche del laboratorio gratuito I giardini poetici – nell’ambito del progetto E se diventi Farfalla sostenuto da Con I Bambini per abbattere le povertà educative con i linguaggi dell’arte – dove prendono la forma di paesaggi sensibili creati insieme da genitori e figli. L’evento inoltre è stato scelto da CVS Lombardia Sud per aprire a Mantova il Festival dei diritti che continua fino al 20 dicembre e coinvolge anche le provincie di Cremona, Lodi e Pavia che mette al centro della riflessione il diritto a progettare e sognare il futuro.
Ultima occasione di vedere la divertente rivisitazione teatrale, fatta dalla compagnia bretone Bob Theatre di un grande classico letterario e cinematografico, Nosferatu (da 11 e per tutti), alle ore 11:30 presso Spazio Studio Sant’Orsola (la replica del pomeriggio è tutta esaurita). La storia di Dracula viene raccontata dai due attori con l’uso di marionette create con lampadine e macinacaffè, mettendo in scena in modo ironico i cliché dei film horror per “ridere di paura”. Ultima replica anche per gli estratti di spettacoli della sezione Una vetrina sul futuro: Polvere alle 9:45 sul tema dello scorrere del tempo. Al Bibiena invece va in scena da domani l’evento (ancora posti disponibili) Luigi racconta…, adatto a tutta la famiglia, è un inno alla necessità delle storie. Ogni giorno il cantastorie d’oltralpe Luigi Rignanese narra un racconto diverso, con parole e musica, per ridere ed emozionarci. Tra i personaggi un lupo che ci parla del percorso di crescita fino al tema del cavallo declinato nell’immaginario delle fiabe.