MANTOVA – Un’altra opera di Molière inaugura la stagione teatrale 2022-2023 del Teatro Minimo. Molière, genio del teatro francese, che condivise con i comici della nostra Commedia dell’Arte i palcoscenici parigini del ‘600. Di questo antesignano della comicità moderna il gruppo cittadino porta in scena la farsa “Sganarello, ovvero il cornuto immaginario”, opera del 1660, accolta con grande successo al Petit-Bourbon di Parigi, malgrado l’assenza di Luigi XIV, a Versailles per le nozze con Maria Teresa d’Asburgo. Molière fu un intellettuale e un moralista. E’ noto però soprattutto per la comicità delle sue opere, che spesso nasconde una grande amarezza per le debolezze umane. Questo si verifica anche in “Sganarello…”, un testo leggero, brillante e, come si direbbe oggi, meno “impegnato”, anche se culturalmente di valore. Il suo personaggio principale è Sganarello, una maschera italiana, presa a prestito dalla Commedia dell’Arte di Tiberio Fiorilli, alias Scaramouche. Sganarello, che compare per la prima volta nella produzione del drammaturgo francese. Celina è stata promessa in sposa dal padre Gorgibus a Lelio. Durante una lunga assenza di quest’ultimo Gorgibus cambia idea e decide di maritarla con Valerio. In un momento di disperazione la fanciulla sviene e perde il ritratto dell’amato. Sganarello corre in suo aiuto. La moglie di lui, vedendo Celina tra le braccia del marito, crede che lui la tradisca. Per caso, poi, la donna trova il ritratto di Lelio, perduto da Celina. Mentre cerca di aprire la miniatura, viene sorpresa da Sganarello, che, pensando a sua volta di essere tradito, la affronta a male parole e le strappa il ritratto. Lelio torna dal viaggio. Vedendo il suo ritratto nelle mani di Sganarello e parlando con lui, si convince che Celina ha sposato l’uomo. Sganarello riesce a convincere anche Celina che sua moglie e Lelio hanno una relazione. Come risultato di questi quiproquo Celina accetta di sposare Valerio per vendicarsi. E’ solo quando i quattro personaggi, gelosi a causa di un ritratto, si ritrovano e si rinfacciano i rispettivi, ma presunti, tradimenti, la cameriera di Celina riesce a risolvere l’inghippo. Un caso fortunato permette poi a Celina e Lelio di sposarsi. Questa, per sommi capi la trama, ma l’opera è ricca di scene gustose, che strappano il sorriso, e di buoni consigli di comportamento. “Sganarello…” va in scena per la regia di Sergio De Marchi, che ricopre anche il ruolo principale. Scenografia dello stesso De Marchi, affiancato da Franco Ubezio, e costumi di Ivonne Paltrinieri. Il cast, abbastanza numeroso per la verità, è composto, oltre che da Sergio De Marchi, da Carlo Ballarino, Fiorenza Bonamenti, Sandro Boninsegna, Vanda Demarchi, Angela Fornacciari, Tes Lazzarini e Yvonne Paltrinieri. Hanno collaborato alla realizzazione dello spettacolo Bruna Campi, Valter Delcomune, Michele Marino, Marisa Taffelli e Franco Ubezio. Servizio fotografico di Andrea Perina.
Dodici le repliche previste: sabato 17, domenica 18, martedì 20, martedì 27, giovedì 29 e sabato 31 dicembre, per lo scambio degli auguri. In gennaio gli spettacoli riprenderanno venerdì 6 e proseguiranno sabato 7, domenica 8, venerdì 13, sabato 14 e domenica 15. In dicembre lo spettacolo avrà sempre inizio alle 21.15; in gennaio venerdì 6 e la domenica alle ore 16.30, venerdì 13 e il sabato sempre alle 21.15. Informazioni e prenotazioni allo 0376 320407, dalle ore 18 alle 19.30, oppure al 339 6884328. Prenotazioni anche presso la Tabaccheria Meloni, via XX settembre, 33, città. Sono già aperte le prenotazioni per la serata del 31 dicembre. Come per passato, in tempo di covid, la prenotazione è obbligatoria.