ASOLO Il meraviglioso borgo medievale incastonato tra le dolci colline di Treviso amato dagli artisti dell’Ottocento e del Novecento, si prepara a risuonare di melodie straordinarie, protagoniste della quarantacinquesima edizione di “Incontri Asolani”. Il festival internazionale di musica da camera, promosso da Asolo Musica – Veneto Musica, ogni anno porta ad Asolo alcuni dei migliori musicisti d’Italia e del mondo. Un Festival che conferma la vocazione alla valorizzazione dei giovani al fianco di prestigiosi nomi del panorama musicale internazionale.
Nella Chiesa di San Gottardo, che presidia uno dei più bei poggi esposti a sud del colle della Rocca di Asolo, si terranno i sei concerti distribuiti nella prima metà di settembre (dall’ 1 al 15 settembre alle ore 21.00) dedicati al pianoforte in, quasi, tutte le sue declinazioni cameristiche. «E come potrebbe essere diversamente – racconta Federico Pupo, direttore artistico del Festival – nell’anno in cui si ricorda Sergej Vasil’evič Rachmaninov, il grande pianista nato 150 anni fa in Russia e scomparso 80 anni fa negli Stati Uniti?». Le piace Brahms? È il titolo del concerto di apertura che si terrà venerdì 1 settembre alle ore 21.00 nella Chiesa di San Gottardo. Protagonista Kyoko Takezawa, una delle più straordinarie violiniste giapponesi che ritorna in Europa dopo alcuni anni di assenza forzata dal Covid e lo farà con un progetto cameristico che condividerà con amici di lunga data: il pianista Edoardo Maria Strabbioli, il violinista Gunther Sanin, la violista Anna Serova e la violoncellista Sara Airoldi. Una serata speciale dedicata a Brahms, in un programma che mette in luce il suo unico talento per la musica da camera con tre opere che danno l’opportunità di percorrere a ritroso la sua creatività “vacanziera”. Dalla Sonata in fa minore per viola e pianoforte op. 120 n. 1 che nacque nell’estate del 1894 mentre si trovava, come di consueto, a Bad Ischl; alla Sonata in sol maggiore per violino e pianoforte op. 78 (la “Sonata della pioggia”) completata nel 1878 durante il soggiorno a Pörtschach, in Carinzia; per finire con il poderoso Quintetto in fa minore per pianoforte e archi op. 34 composto a Baden-Baden nell’estate del 1864.
Confermando l’attenzione del festival alla valorizzazione dei giovani talenti, la seconda serata di martedì 5 settembre ospiterà il vincitore del 63° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano. In gara ventotto pianisti provenienti da dieci diverse nazioni, selezionati tra cinquecentosei candidati iscritti da tutto il mondo, per conquistare l’ambito primo premio che verrà consegnato alla finalissima di domenica 3 settembre.
A portare la poesia e l’intensità delle canzoni di Sergej Vasil’evic Rachmaninov nel centocinquantesimo della nascita, sarà il progetto dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo e dell’Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro”. “Rachmaninoff: la Voce e il Pianoforte” è il titolo del concerto dedicato al grande compositore russo che si terrà giovedì 7 settembre alle ore 21.00, in programma rare ma deliziose canzoni di Rachmaninov dalle op. 4; 8; 14; 21; 26; 34; 38. Quattro giovani solisti dell’Accademia d’Arte Lirica (Khatia Jikidze, soprano, Sarah Hakobyan, mezzosoprano, Alessandro Fiocchetti, tenore, Rza Khosrovzade, baritono), incontrano, alternandosi a coppie, altrettanti pianisti dell’Accademia di Imola (Daniele Ceraolo, Ekaterina Chebotareva, Wataru Mashimo, Daniele Panizza). Il progetto vuole avvicinare alla musica vocale da camera del compositore che rappresenta una considerevole parte del catalogo: dal 1890 al 1916 Rachmaninov ha musicato più di ottanta testi di autori come Aleksei Tolstoi, Tyutchev, Fet Plescheyev, Sergey Vasilievich, Nikolaj Minsky e Konstantin Balmont.
Attesissimo il recital di Boris Petrushansky, venerdì 8 settembre ore 21.00, interamente dedicato al grande repertorio russo del Novecento con le musiche di Sergej Rachmaninov e Modest Musorgskij. Petrushansky è tra i pianisti più acclamati al mondo: una carriera ultra-cinquantennale che lo ha portato ad esibirsi con le principali orchestre e nei palchi più importanti. Il concerto sarà aperto dall’esecuzione di due preludi, due studi-tableaux e la Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36 di Sergej Rachmaninov, grande virtuoso del pianoforte e tra le figure più rilevanti nel contesto musicale di inizio Novecento. Il programma culminerà con l’esecuzione dei Quadri di un’esposizione, la più rilevante delle composizioni per pianoforte di Modest Musorgskij e uno dei più originali capolavori della letteratura musicale del secolo scorso. Si tratta di una serie di dieci brani, ognuno dei quali porta il titolo originale del quadro che lo ha ispirato, con cui l’autore ha voluto descrivere sé stesso mentre si aggira nelle sale di una mostra d’arte; ora lentamente e quasi assorto, ora frettoloso talvolta rallentando.
Sei eccellenti musicisti saranno protagonisti dell’originale programma di martedì 12 settembre che in una sola serata porterà sul palco di “Incontri Asolani” due suite tratte dai balletti più belli e famosi del Novecento. L’idea è nata dall’amicizia che lega i concertisti: il Trio Metamorphosi si presenta insieme ad Andrea Oliva e Alessandro Carbonare, prime parti dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, e a Fabrice Pierre, tra i più grandi arpisti contemporanei. Il programma porta in scena la trascrizione per sestetto di Petrushka di Stravinskij, un arrangiamento ricco di colori timbrici evocativi, realizzato dal violinista israeliano Yuval Shapiro. E si deve alla mano di Fabrice Pierre, arpista del gruppo, la meravigliosa versione di Romeo e Giulietta di Prokof’ev.
Sarà la giovanissima formazione del Trio Rinaldo a salire sul palco per il concerto di chiusura di Incontri Asolani venerdì 15 settembre. Lorenzo Rossi al pianoforte, Leonardo Ricci al violino e Rebecca Ciogli al violoncello saranno accompagnati da Bruno Giuranna, violista pluripremiato e maestro indiscusso, tra i fondatori de “I Musici”, del “Quartetto di Roma”, del “Trio Italiano d’Archi”, e Cittadino Onorario della Città di Asolo. «Insegnare o suonare musica da camera con i giovani è come restituire parte di ciò che ho appreso dai grandi musicisti che ho incontrato – racconta Bruno Giuranna – Questo scambio mi dà il senso di appartenere, come una goccia, al vasto mare della Musica». Il programma inizierà con il Trio per pianoforte e archi n. 4 op. 90 “Dumky” di Antonín Dvorak, ultima delle sue quattro composizioni per pianoforte, violino e violoncello; e si concluderà con il Quartetto in do minore per pianoforte e archi, op. 13 di Richard Strauss, una delle pagine chiave della sua giovinezza.