MantovaMusica a Palazzo Te – L’essenza dei Cinque Elementi di Alessandro Quarta

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Mantova La nuova collaborazione fra MantovaMusica e la Fondazione Palazzo Te ha dato vita, venerdì sera nell’affascinante atmosfera del Cortile d’Onore, ad un evento inserito nella programmazione delle celebrazioni del cinquecentenario della reggia giuliesca e in sintonia col tema delle Metamorfosi, al centro della attuale esposizione “Dal caos al cosmo”. Indubbio protagonista della brillante serata è stato Alessandro Quarta con la sua recente composizione “I cinque elementi”, opera che propone una descrizione e un’interpretazione soggettiva dell’essenza vitale della materia di cui si compone il nostro universo. Una suite articolata in un percorso musicale ricco di coloriture sonore e incalzanti, vorticosi contrasti emotivi. Al fianco del prestigioso violinista, a condividere il palcoscenico e il successo dell’esibizione, la solida competenza di Giuseppe Magagnino al pianoforte e dei Solisti Filarmonici Italiani, ensemble costituito dai violinisti Federico Guglielmo e Alessandro Ferrari, Enrico Balboni alla viola, Luigi Puxeddu al violoncello e Amerigo Bernardi al contrabbasso. Il suggestivo itinerario evocativo dell’opera, che si sviluppa in sei tracce successive, con la Creazione a introdurre il susseguirsi della narrazione musicale dei cinque elementi – Terra, Acqua, Aria, Fuoco, Etere -, ha offerto al folto pubblico presente un’esperienza particolare di concerto realizzato in una chiave decisamente vigorosa dal punto di vista acustico, “rock” secondo l’intenzione specifica di Alessandro Quarta. Ed effettivamente il risultato è stato a tinte marcate e variegate l’impatto sonoro prodotto tramite l’amplificazione di ogni strumento. Scelta tecnica, questa, sicuramente funzionale all’effetto desiderato, capace di valorizzare le singole voci e di rendere percepibili anche i minimi dettagli esecutivi. Interessante e piacevole, dunque, si è rivelata la trama intessuta da Quarta per dare vita ad una accattivante sequenza di quadri sonori alimentati da significative reminiscenze classiche, da Vivaldi a Puccini a Schubert, innestate nella moderna tradizione dei grandi autori di colonne sonore, da Morricone a Rota, e nella propulsione dinamica del tango di Piazzolla. Ne è scaturita un’abile e fluente combinazione di temi ampiamente lirici, coerenti sviluppi armonici e sussulti dinamici adatti ad esprimere la conflittualità tra gli aspetti positivi e negativi che risiedono in ogni elemento vitale. Aspetti particolarmente appariscent nella vibrante, virtuosistica pagina dedicata al Fuoco, elemento che alimenta la vita e la distrugge, e nella delicata vena melodica dell’Etere, specchio di gioia e dolore. Una prova di acuta sensibilità e abile comunicativa accolta dall’entusiastica approvazione del pubblico, prodigo di applausi anche per la ripresa, fuori programma, del coinvolgente tema del Fuoco.