Allegri “Portiamo la rabbia della Champions in campionato”

TORINO (ITALPRESS) – “Giocare a Lecce non è mai semplice, bisogna fare bene e avere una reazione all’eliminazione dalla Champions. La rabbia bisogna portarsela dentro non solo domani ma per tutto il campionato”. Massimiliano Allegri prova a scuotere la Juve alla vigilia della gara di Lecce. Mancheranno Vlahovic (“non ha recuperato per questo persistere del dolore all’adduttore-pube”) e Locatelli (“motivi personali”) ma “abbiamo giocatori a sufficienza per giocare una partita importante come quella di domani, contro una squadra ben organizzata, che ha giocatori di alta velocità in attacco e che in contropiede diventa pericolosa. Siamo un pò in ritardo in campionato ma abbiamo tempo e possibilità di recuperare. Abbiamo 5 partite importanti davanti, 4 in campionato e una di Champions. Concentriamoci su quelle, poi dopo la sosta avremo recuperato tutti i giocatori e sarà un’altra cosa”. Si allontana il rientro di Chiesa e Pogba: “E’ impossibile che ci siano mercoledì col Psg, al 99% non ci saranno nemmeno contro l’Inter, se ci saranno, saranno a disposizione con Verona e Lazio ma sarà molto difficile”. Il tecnico non esclude di dare una chance a qualche giovane (“Magari domani giocherà qualche giocatore con meno esperienza che possa portare incoscienza ed entusiasmo”) ma pur riconoscendo il buon lavoro del settore giovanile “non è che per una partita dobbiamo stravolgere tutto”. “Bisogna fare qualcosa in più per far girare la situazione in nostro favore, è un’opportunità per tutti, nei momenti di difficoltà si cresce – insiste Allegri – I ragazzi hanno valori morali importanti e domani tutti insieme faremo una bella prestazione cercando di fare risultato. Le questioni extracampo? La società è fatta sempre di persone straordinarie, noi dobbiamo dare le risposte sul campo. Bisogna pensare a lavorare con impegno e dedizione come stiamo facendo e andare a migliorare. Ci sono squadre che per otto anni non hanno giocato la Champions, può capitare di uscire ai gironi, non bisogna andare in frustrazione altrimenti non ne veniamo più fuori”.
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