PALERMO (ITALPRESS) – Le scarpe blu trovate accanto ai resti di ossa nelle campagne di Caronia sono di Gioele, il bimbo di 4 anni figlio di Viviana Parisi, la dj trovata morta nei giorni scorsi poco distante. Le ha riconosciute durante l’incontro con la polizia il padre del bambino, Daniele Mondello.
Intanto in Sicilia è in arrivo un gruppo speciale di esperti una task force per analizzare tutto ciò che riguarda Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata morta nei boschi di Caronia e di suo figlio Gioele, scomparso con lei dallo scorso 3 agosto. Ad annunciarlo è stato il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo che coordina l’inchiesta dopo il ritrovamento del cadavere di Viviana Parisi e dei resti “compatibili con un bimbo” dell’età di Gioele.
“Abbiamo bisogno di un pò di tempo – ha detto il magistrato – per individuare le professionalità che riteniamo le più indicate per arrivare a dare una risposta a quello che è successo e rispondere ai quesiti che ci stiamo ponendo in questo periodo”.
Per la Procura quella dell’omicidio-suicidio resta tra le piste seguite. “Ci sono delle piste che riteniamo più attendibili di altre. Abbiamo una pista – ha aggiunto il procuratore di Patti – e i consulenti danno da subito delle indicazioni sulle quali noi lavoriamo, fermo restando tutti gli accertamenti che arriveranno successivamente. Quando si parla di 90 giorni da parte dei periti, è per il deposito della relazione scritta, ma ovviamente le loro idee loro se le sono fatte e ce le comunicano per orientare le indagini”.
(ITALPRESS).
Intanto in Sicilia è in arrivo un gruppo speciale di esperti una task force per analizzare tutto ciò che riguarda Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata morta nei boschi di Caronia e di suo figlio Gioele, scomparso con lei dallo scorso 3 agosto. Ad annunciarlo è stato il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo che coordina l’inchiesta dopo il ritrovamento del cadavere di Viviana Parisi e dei resti “compatibili con un bimbo” dell’età di Gioele.
“Abbiamo bisogno di un pò di tempo – ha detto il magistrato – per individuare le professionalità che riteniamo le più indicate per arrivare a dare una risposta a quello che è successo e rispondere ai quesiti che ci stiamo ponendo in questo periodo”.
Per la Procura quella dell’omicidio-suicidio resta tra le piste seguite. “Ci sono delle piste che riteniamo più attendibili di altre. Abbiamo una pista – ha aggiunto il procuratore di Patti – e i consulenti danno da subito delle indicazioni sulle quali noi lavoriamo, fermo restando tutti gli accertamenti che arriveranno successivamente. Quando si parla di 90 giorni da parte dei periti, è per il deposito della relazione scritta, ma ovviamente le loro idee loro se le sono fatte e ce le comunicano per orientare le indagini”.
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