ROVERBELLA Il tar dà ragione a Iliad: il ricorso dell’operatore di telefonia mobile, contro il diniego del Comune di Roverbella a installare un’antenna in via Trento e Trieste, è stato accolto e con esso rigettato l’atto che era stato impugnato. Con il Comune che dovrà anche liquidare le spese processuali di 3mila euro.
La pronuncia del tribunale amministrativo regionale di Brescia è arrivata in seguito al ricorso di Iliad che contestava il “no” all’installazione ricevuto dall’Unione dei Comuni Essevum che riunisce Roverbella insieme a Castelbelforte. Rifiuto giustificato – secondo l’Unione – dal fatto che l’area su cui insiste la nuova stazione radio base è individuata dal PGT vigente come ambito “a verde privato” che il terzo comma dell’articolo 134 delle Norme Tecniche d’Attuazione allegate al Piano delle Regole al comma 1 indica come inedificabili. Nella motivazione del Tar si legge che tale ecczione sollevata dall’Unione non poteva essere ritenuta applicabile in quanto «le infrastrutture relative alle reti di comunicazione, ivi inclusi gli impianti radioelettrici, sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria […] e la giurisprudenza è costante nel ritenere che le opere di urbanizzazione primaria, in quanto tali, risultano in generale compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e, dunque, con ogni zona del territorio comunale». Ne consegue, si legge nella motivazione che cita una sentenza del 2018 del Consiglio di Stato, che «è precluso alle amministrazioni comunali d’introdurre nei piani regolatori e negli altri strumenti pianificatori – regolamento comunale per gli impianti – divieti o limitazioni generalizzati o, comunque, estesi ad intere zone comunali con l’effetto di non assicurare i livelli essenziali delle prestazioni che l’Amministrazione è tenuta a garantire su tutto il territorio nazionale». Iliad porta a casa il risultato sperato, ma è indubbio che la decisione del Tar non mancherà di sollevare reazioni da parte dell’Unione e in particolare del Comune di Roverbella.
