VILLIMPENTA Hanno suonato alle porte di alcune famiglie di Villimpenta e chiesto di entrare in casa con la scusa di verificare la pressione dell’acqua o probabili contaminazioni, ma alla fine era solo un misero tentativo di truffa. Tre i casi segnalati nell’ultima settimana, con persone che si sono qualificate come fantomatici “tecnici dell’acqua” per cercare di attirare la fiducia delle persone e farsi, dunque, aprire la porta. Ma stavolta i cittadini non si sono fatti ingannare. I sedicenti tecnici sono stati avvistati in via Ghetto e in via Reggiolo. Ma se in un paio di occasioni è bastata la loro vista per far sì che due anziani gli chiudessero subito la porta in faccia con la “minaccia” di avvisare le forze dell’ordine, in una circostanza il finto tecnico aveva approfittato della temporanea assenza dei proprietari per aprire il cancello di casa e visionare l’area cortiva, mentre un complice lo attendeva su un’auto parcheggiata poco distante. Fortuna ha voluto che in quel momento la padrona rientrasse. «Scusi, ma cosa sta facendo, questa è proprietà privata», ha detto la donna. «Signora si sbrighi, siamo i tecnici dell’acqua, ci apra la porta che dobbiamo controllare», è stata la risposta arrogante del mascalzone. A quel punto la donna ha allertato il marito, che pure stava rincasando in bicicletta e si trovava ormai a pochi metri dall’abitazione. Tanto è bastato al truffatore per salire sulla vettura del complice e fuggire via. Al fine di evitare spiacevoli e reiterati episodi criminosi, le forze dell’ordine invitano nuovamente i cittadini a diffidare di persone che, sprovviste di tessera di riconoscimento aziendale (molte volte, peraltro, è stato riscontrato che erano false, ndr), si presentino sull’uscio di casa in veste di funzionari incaricati di riscuotere o verificare le fatture dell’acqua, di controllare perdite interne effettuare accertamenti sulla qualità dell’acqua erogata. (m.v.)
