OLTREPO’ MANTOVANO Il Po “passa” ma fda ancora paura e l’attenzione resta comunque molto alta, soprattutto nelle zone golenali dove, in ogni caso, i livelli si stanno avvicinando a quelli dello scorso autunno anche se il colmo di piena sta transitando tra Borgoforte e Sermide e, aspetto che non va considerato negativo, piuttosto lentamente, a tutto vantaggio delle sponde arginali.
Nella mattinata di ieri il Prefetto della provincia di Mantova, Roberto Bolognesi, ha effettuato alcuni sopralluoghi congiunti nei territori di Borgo Virgilio e San Benedetto Po, alla presenza dei rispettivi sindaci, Francesco Aporti e Roberto Lasagna.
Era presente nell’ultimo sopralluogo anche l’ingegner Raffaele Monica , direttore del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po, che ha illustrato le manovre idrauliche intraprese dall’ente consortile per mitigare l’ondata di piena, in particolare utilizzando la Botte Villoresi a San Siro di San Benedetto.
La Prefettura comunica che sono proseguite nella nottata e sono ancora in corso le attività di sorveglianza e monitoraggio arginale connesse all’evolversi della piena del fiume Po da parte di Aipo, Volontariato di Protezione Civile in raccordo con la Prefettura, la Provincia e i Sindaci dei territori interessati.
L’ondata di piena si sta evolvendo secondo le previsioni che sono state comunicate dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po, e viene comunque mantenuto alto il livello di allertamento di tutte le componenti del Sistema integrato di Protezione Civile, compresi i Vigili del Fuoco e le Forze di Polizia.
L’aspetto relativo al monitoraggio della situazione del grande fiume è comunque quello maggiormente seguito da tutti gli enti che stanno lavorando per mantenere sotto controllo il passaggio della piena. Piena che, lo ricordiamo, è stata principalmente causata dalle abbondatissime precipitazioni cadute molto a monte, nel territorio piemontese; per fortuna l’apporto degli affluenti, soprattutto quelli del versante emiliano, si è rivelato decisamente meno consistente del previsto e questo ha permesso di riuscire a “scaricare” parte della massa d’acqua proprio in quei corsi che, negli ultimi tempi, sono stati causa delle piene. La “piena di Pasquetta”, dunque, sta passando, ma l’attenzione non cala.






































