Omicidio Malavicina, Zenatti: io c’ero ma non ho ucciso

MANTOVA  «Non sono stato io ad ammazzare mia suocera. Bisognerà cercare qualcun altro che è stato». Dopo circa tre ore passate a rispondere al fuoco di fila di domande della pubblica accusa, Enrico Zenatti, 54enne a processo per l’omicidio della suocera Anna Turina, avvenuto il 9 dicembre 2021 nella sua abitazione di Malavicina di Roverbella, ha respinto in maniera definitiva (per lui) l’accusa che gli viene contestata. Questo a fronte di una ricostruzione dei fatti molto circonstanziata, portata in aula dal Pm Giulio Tamburini, che ha permesso una messa a fuoco più che dettagliata riguardo a quanto avvenuto secondo la procura. Per contro l’imputato ha fornito un quadro a dir poco sfocato della vicenda. Zenatti ha comunque risposto a ogni domanda e anche nei momenti di estrema difficoltà non ha dato segni di cedimento. Questo al netto di alcune affermazioni a dir poco stridenti su una serie di riscontri investigativi e di comportamenti, considerate le circostanze, tenuti quel giorno dall’imputato. Zenati ha sempre ammesso di essere la persona presente nelle varie riprese delle telecamere puntate sulla via in cui abitava la suocera tranne in un caso. Dopo avere risposto affermativamente alla domanda del Pm se era lui la persona ripresa alle mentre andava verso la porta della casa della vittima alle 15.38.38 del 9 dicembre 2021, ha negato di essere entrato in casa come risulta dal frame dalla stessa telecamera alle 15.38.40; praticamente sparito dalla scena nell’arco di due secondi (insieme a un sacchetto con 15mila euro consegnato alla suocera poco prima da Zenatti). Sparizione ribadita per il frame video delle 15.39.51, che ritrare una persona ripresa mentre esce dalla casa. Ancora meno chiaro, se possibile, Zenatti riguardo alla ferita al collo della vittima, ritenuta letale dall’anatomopatologo. Dagli atti risulta che il 54enne sia stato l’unico a notare fin da subito quel taglio profondissimo, che secondo gli inquirenti sarebbe dovuto a un fendente che l’imputato avrebbe inferto alla vittima in un secondo momento. Il processo è stato aggiornato al prossimo 30 gennaio. nel frattempo i difensori del 54enne dovranno lavorare moltissim