SAN BENEDETTO PO Da qualche giorno due tende del ministero dell’interno sono state posizionate in una corte agricola, di proprietà del demanio, in località Brede di San Benedetto Po, al fine di accogliere otto migranti, di diverse nazionalità, che la Prefettura ha deciso di collocare temporaneamente nel paese polironiano. Una decisione che ha suscitato qualche polemica anche in merito del fatto che non vi è stata informazione su questa vicenda. Va comunque ricordato – e ce lo ha confermato il sindaco Roberto Lasagna – che questi collocamenti avvengono solo dopo che vi è stato un accordo tra la Prefettura, in questo caso anche il Demanio, e il soggetto privato che li prende in carico e che il Comune è stato avvisato solo venerdì scorso, un giorno prima che avvenisse l’allestimento del campo dove sono alloggiati i migranti. Ma non è solo la – più volte sottolineata – mancanza di comunicazione ai comuni a dovere essere evidenziata: vi è infatti anche un altro problema, riguardante – in questo caso – i migranti ancora minorenni e non accompagnati. Nel caso di San Benedetto sono quattro quelli assegnati al Comune e, da normativa, essi poi devono essere collocati in strutture appositamente attrezzate e dotate anche di mediatori culturali per rendere meno traumatico l’approccio di questi ragazzini (o bambini) con questa nuova realtà. Il problema è che il costo, in parte sostenuto dallo Stato, ricade in una parte non indifferente sulle casse del Comune e per questo motivo lo stesso primo cittadino ha voluto sollevare la questione, anche in previsione di altri collocamenti che possono avvenire in altri comuni della provincia. Il costo – mensile – per il Comune per la gestione di questi minori è di 3mila euro ed è facile intuire quanto possa pesare sulle casse di un comune: «Da parte nostra ci sarà sempre la massima solidarietà e supporto di uomini e strutture – ha precisato Lasagna – ma occorre fare qualcosa per sostenere anche economicamente i Comuni, che devono farsi carico anche della necessaria vigilanza».