Piubega – La scuola non deve chiudere: 800 firme per sostenere la causa

PIUBEGA Si preannuncia una vera e propria guerra quella che vede da una parte le famiglie di Piubega e l’amministrazione comunale e dall’altra l’Ufficio scolastico provinciale di Mantova, l’ex Provveditorato agli studi. La sopravvivenza della scuola primaria è il motivo di tali dissapori: i primi chiedono che l’anno prossimo si possa fare una pluriclasse, unendo due bambini della prima ai 16 della seconda, dando così la possibilità all’elementare di continuare nel tempo. Il secondo, l’ex Provveditorato, invece afferma che ciò non è possibile, aggiungendo che il destino del plesso è quello comunque di essere chiuso al termine dell’ultimo ciclo di classi. Ieri in piazza le famiglie si sono organizzate con un gazebo raccogliendo, in poche ore, o ben 800 firme a sostegno della battaglia che gli stessi genitori hanno intenzione di intraprendere, rivolgendosi al Tar, contro l’Ufficio scolastico. «Perdere la scuola, per un paese come il nostro, è come perdere in un certo senso l’identità e noi questo non possiamo permetterlo». E’ il consigliere di minoranza  Maria Cristina Zinetti  a parlare che però tiene anche a dire che lei, come gli altri amministratori, sono i portavoce dei genitori, i veri protagonisti di questa vicenda perchè, dice: “non vogliamo che passi l’idea che si tratta di una questione politica”.
«Noi sosteniamo al cento per cento le famiglie che vogliono che la scuola elementare di Piubega sopravviva anche perchè se è vero che per il prossimo anno scolastico ci sono solo due bambini iscritti alla prima, è altrettanto vero che dall’anno dopo, 2022/2023, ci saranno i numeri per poter assicurare altri cinque anni – prosegue il consigliere Zinetti -. Il Provveditorato ci ha ribadito, senza mezzi termini, che non è possibile fare per un anno una pluriclasse, dove ci sarebbero due bambi della prima che frequentano la seconda che ne conta 16, giustificando tale decisioni con affermazioni, che a parer nostro, non sono valide. Senza tener conto che chiudere per un anno la scuola potrebbe dire perderla del tutto e costringere quindi i nostri figli ad andare a frequentare in altri Comuni. La raccolta firme è solo un primo passo verso un braccio di ferro che potrebbe portare al Tar, perchè siamo convinti che Piubega ha tutti i diritti di poter mantenere le elementari, visto che i numeri, almeno per un prossimo futuro, ci sono. La questione poi inerente al comprensivo scolastico con Ceresara, al quale si riferisce anche il Provveditore, è un’altra cosa. Con il Comune di Ceresara, infatti, qualche anno fa avevamo raggiunto un compromesso, non scritto, con con il quale si era deciso che noi avremmo mantenuto la secondaria e loro, grazie anche ai nostri bambini la primaria. Ma poi Ceresara ha disatteso questo tacito accordo asserendo motivazioni poco credibili. Ribadisco che il nostro intento è quello di tenerci stretta la nostra scuola e se dovremo battagliare lo faremo».