Applausi per il trio Hwang-Nova-Fornero a Palazzo Te

MANTOVA Nella prima metà del Settecento la musica di impronta italiana era un punto di riferimento culturale in tutta Europa: una condizione di egemonia acquisita soprattutto con l’opera, forma accolta dovunque con grande favore e che ha sollecitato la creatività anche di tanti grandi autori dell’area germanica. Di quest’anima italiana del Barocco ha tracciato una interessante rappresentazione il concerto di domenica pomeriggio nella Sala dei Cavalli di Palazzo Te per la serie Educational di MantovaMusica che ha avuto come protagonisti il soprano Injeong Hwang, il flautista Giuseppe Nova ed il clavicembalista Maurizio Fornero. Introdotto da Livio Aragona, musicologo e docente di storia della musica presso il Conservatorio “L. Campiani” di Mantova, il programma ha proposto un piacevole approccio allo stile e al gusto musicale di quell’epoca affiancando composizioni strumentali a significative pagine in cui il canto si afferma come vero e proprio strumento, al di là dell’importanza del testo. Apertura di concerto con la Sonata n. 4 op. 1 in sol maggiore per flauto e basso continuo di G. F. Händel (1685-1759) che ben rappresenta la combinazione tra brioso lirismo e solida architettura contrappuntistica tipica dello stile italiano, testimoniato direttamente dall’esecuzione dell’Allegro dalla Sonata in fa magg. per clavicembalo di G. B. Pergolesi (1710-1736). Tratti stilistici di colore italico che caratterizzano anche l’alternanza di movimenti lenti e veloci della Sonata in fa min. per flauto e clavicembalo di G. P. Telemann (1681-1767) interpretata con dinamica espressività da Giuseppe Nova e Maurizio Fornero a conferma delle buone qualità tecniche con cui hanno affrontato tutto il programma. Alternate ai brani strumentali, il concerto ha proposto un’Aria dall’opera Arsilda di Antonio Vivaldi (1678-1741), tre preziose Cantate di J. S. Bach (1685-1750) e, di G. F. Händel, l’Aria “Tornami a vagheggiar” dall’opera Alcina e la conclusiva “Nel dolce dell’oblio” da Pensieri Notturni di Filli. Pagine in cui alla voce sono richieste doti virtuosistiche e di delicata tessitura che la coreana Injeong Hwang ha affrontato con un approccio decisamente melodrammatico, propenso più alla potenza e all’effetto dell’acuto che alla definizione dei dettagli espressivi. Sentito e caloroso l’apprezzamento del pubblico, premiato con un altrettanto applaudito bis. Il prossimo appuntamento per la serie Educational di MantovaMusica è per domenica 23 maggio, in Sala dei Cavalli di Palazzo Te, ore 18.30, con musiche di L. v. Beethoven interpretate dal trio composto da Antonio Tinelli, Nicola Fiorino e Giuliano Mazzoccante.