Poggio Rusco Trent’anni fa aveva subito un arresto per il medesimo reato, poi – scontato il suo debito con la giustizia – aveva lavorato senza problemi fino a qualche anno fa quando, ritrovatosi senza impiego, era cascato nuovamente nella tentazione di dedicarsi a questa attività illecita. Riuscendo, per diverso tempo, a non dare nell’occhio, prima dell’operazione dei carabinieri di Quistello e Poggio Rusco che lo hanno inchiodato alle sue responsabilità. Resta in carcere il 64enne di Poggio Rusco che nei giorni scorsi era finito in manette con l’accusa di produzione e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente: l’udienza di ieri ha convalidato l’arresto dell’uomo e con essa la misura cautelare del carcere, anche in ragione del fatto che l’uomo risultava già pregiudicato con precedenti specifici. Anche se le indagini dei carabinieri sono coperte dal più stretto riserbo, sembra ormai certo che l’abitazione del 64enne fosse stata trasformata dal medesimo in una vera e propria azienda di produzione della marijuana: l’udienza di convalida di ieri ha confermato che all’interno della casa sono state rinvenute decine e decine di piantine ma anche tutto il necessario – solitamente lampade, ma anche bilancini di precisione – per confezionare le dosi. Non solo: ogni stanza della medesima sarebbe stata, per così dire, “adattata” ad una fase della produzione, compreso il fienile adiacente all’abitazione. Fienile che, anche se non c’è una conferma, sarebbe stato il primo locale a essere perquisito dando via poi a tutta la scoperta del materiale coltivato e detenuto illecitamente dal 64enne.
Nei prossimi giorni le indagini dei carabinieri saranno ovviamente concentrate sulla definizione precisa dell’attività di spaccio dell’uomo, quindi sull’area dove essa si esplicava, da quanto tempo essa andava avanti e il volume dei clienti. Non a caso sono stati anche sequestrati i cellulari in possesso dell’uomo.