Cartiera Pro-Gest, le puzze dalla fogna comunale

MANTOVA – L’Arpa, dopo 18 segnalazioni ricevute dai residenti dei quartieri limitrofi e di via Spaltinei primi quattro mesi dell’anno, tutti che puntavano il dito contro lo stabilimento Pro-Gest, ex Burgo, di Villa Lagarina, ha effettuato congiuntamente alla polizia locale i sopralluoghi e le visite ispettive di legge. Risultato? Se l’odore di “carta cotta” è facilmente riconducibile al processo di lavorazione e al ciclo produttivo della ex cartiera Burgo, gli odori di “amido” e “uova marce” (idrogeno solforato) richiedono invece nuovi accertamenti per distinguere le origini e le responsabilità. L’Arpa, che ne ha dato comunicazione alla Procura, evidenzia infatti che in adiacenza allo scarico della cartiera vi è lo scarico del “troppo pieno” della pubblica fognatura comunale. Un particolare non indifferente che fa le differenza in un braccio di ferro tra residenti e impresa che si protrae da mesi senza soluzione alcuna.
Perfino la stessa Pro.Gest ha denunciato lo sversamento di liquami maleodoranti dalla pubblica fognatura nel canale in cui lo stabilimento scarica le acque depurate che finiscono nel lago di Mezzo. Non a caso è stata interessata anche la Procura per comprendere le responsabilità e dare una volta per tutte una risposta ai residenti di Colle Aperto e Cittadella.
«Impossibile non interrogare l’assessore all’ambiente Andrea Murari che recentemente aveva annunciato l’istituzione di un tavolo tecnico per scoprire origini, cause e avviare un percorso di risoluzione del problema», interviene il capogruppo di Fi in Comune  Pier Luigi Baschieri . Tavolo tecnico che per ora tiene le carte coperte e non si pronuncia dietro al massimo riserbo istituzionale.
«Il primo obiettivo – prosegue Baschieri, autore di un accesso atti sulla vicenda – è quello di accertarsi che le emissioni in atmosfera non siano inquinanti, lo ritengo un dovere nei confronti di chi abita lì. Se l’odore di “uova marce” deriva dal sistema fognario allora la competenza ricade sotto la società di Tea Spa che gestisce il ciclo idrico locale», conclude Baschieri.