BORGO VIRGILIO – Sono oltre 600 i vaccini antinfluenzali inoculati ieri mattina dai medici di famiglia a Borgo Virgilio. La novità di questa campagna antinfluenzale, in questa prima fase rivolta agli over 65 e che successivamente sarà estesa anche alle altre fasce d’età, è tuttavia la possibilità di poter vaccinarsi in strutture di ampia superficie già messe a disposizione dall’amministrazione del sindaco Francesco Aporti, come palestre e palazzetti dello sport, allo scopo di massimizzare l’immunizzazione ed agevolare la popolazione anche con sedute nel fine settimana. Proprio come avvenuto ieri nella polivalente di Cerese e venerdì nel palazzetto dello sport di Pietole, nel pieno rispetto del distanziamento prescritto dalle normative in vigore.
Una campagna di vaccinazione antinfluenzale, che – per la prima volta – si trova a “competere” con la circolazione del virus Covid-19. «Come Comune – spiega Aporti – abbiamo ritenuto doveroso mettere a disposizione spazi in grado di evitare assembramenti, facendoci carico anche dell’attività di prenotazione e di fornire tutti gli strumenti utili ai nostri straordinari volontari». Ad aiutare i medici di famiglia si sono reso disponibili gli assistenti civici capeggiati da Pompeo Fragnito, la Protezione Civile e la Polisportiva locale, che si sono occupati di sanificare gli ambienti. Nella struttura sono stati garantiti il controllo degli accessi e delle uscite, nonché il rispetto del distanziamento nei flussi esterni ed interni. Ad ogni persona i volontari hanno rilevato la temperatura all’ingresso e in più punti erano presenti dispenser per l’igienizzazione delle mani.
Sabato prossimo la stessa operazione sarà ripetuta nell’ex sede comunale di Borgoforte in via Parmense 23. «A causa della pandemia e dell’allargamento della platea a cui è raccomandato il vaccino antinfluenzale siamo consapevoli che quest’anno le campagne di vaccinazione possono subire rallentamenti, ma auspichiamo – conclude Aporti – che le dosi necessarie per proseguire nelle attività medico-profilattiche arrivino in tempo per non vanificare gli sforzi di medici di famiglia e volontari».
Matteo Vincenzi