SAN BENEDETTO Una soluzione alternativa: la paventata possibilità di una chiusura del ponte di San Benedetto sta generando una vera e propria levata di scudi da parte del territorio e non solo da parte di San Benedetto e Bagnolo, come testimoniano i tanti sindaci che si sono ritrovati giovedì sera a San Benedetto per predisporre una lettera da inviare alla Provincia in cui si chiede, per l’appunto, una soluzione alternativa. Nel frattempo qualcosa si muove anche in Regione Lombardia dato che nella mattinata di giovedì prossimo, 27 giugno, è previsto un tavolo istituzionale a Milano convocato dall’assessore Claudia Terzi.
«A fronte della decisione di chiusura – si legge nella lettera, controfirmata dai sindaci o dai rappresentanti istituzionali di San Benedetto, Bagnolo, Gonzaga, Moglia, Ostiglia, Pegognaga, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, San Giacomo, San Giovanni, Schivenoglia, Serravalle, Sustinente, Suzzara, Borgo Mantovano e dal presidente del Consorzio Oltrepò Fabrizio Nosari – vorremmo sapere le motivazioni che hanno portato a questa decisione unilaterale». La preoccupazione per i primi cittadini risiede anche in un altro aspetto fondamentale, ovvero quello dell’allungamento dei tempi previsti: «Abbiamo visto problemi fin dall’inizio con cronoprogrammi disattesi – prosegue la lettera – I lavori dovevano essere chiusi a ottobre 2018, quindi in questo mese di luglio e nel frattempo abbiamo assistito a un cantiere partito nella primavera del 2017, per arrestarsi subito e quindi ripartire per poi fermarsi nuovamente. Una situazione che preoccupa noi e i nostri cittadini i quali da troppo tempo stanno subendo una situazione di disagio legata a questa infrastruttura.