PEGOGNAGA L’amore dei genitori verso i figli non ha limiti. A volte, però, questo amore naturale non è affatto ricambiato. Ne sanno qualcosa i coniugi 75enni, residenti a Pegognaga che, ancora una volta, sono stati costretti a chiedere l’intervento dei Carabinieri, i nuovi figli putativi.
Protagonista dell’incresciosa vicenda è un 53enne di Asola, noto alle cronache in quanto sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con la prescrizione del divieto di avvicinamento ai propri genitori.
Ed in passato sono stati proprio i genitori le vittime della sua violenza. Fisica e psicologica. Quella violenza innaturale, nei confronti dei propri genitori.
La scena si è ripetuta ieri pomeriggio a Pegognaga, luogo in cui risiede l’anziana coppia. Nonostante non potesse avvicinarsi ai genitori, a seguito di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, ieri pomeriggio il soggetto ha bussato alla porta dell’abitazione dei genitori. Ancora una volta l’individuo avrebbe posto in essere quegli atteggiamenti innaturali verso chi l’ha creato: offese, minacce, schiaffi. Il tutto per ottenere 5.000 euro. Questa era la somma chiesta ieri. Ma nei giorni precedenti, sempre con le stesse modalità poco urbane, il soggetto avrebbe ottenuto1.400 euro.
La madre, però, esasperata dalle continue violenze fisiche e psicologiche, ieri pomeriggio ha avuto la forza di chiamare il 112 e raccontare all’operatore cosa stava accadendo.
La sirena dell’auto dei Carabinieri rompe il silenzio del piccolo paese. I Carabinieri corrono perché non possono permettere che una madre venga percossa dal proprio figlio. La scena che si trovano davanti i Carabinieri della Stazione di Gonzaga e l’equipaggio del Nucleo Radiomobile è raccapricciante. La madre, disperata, racconta ai giovani Carabinieri le continue vessazioni e le richieste di denaro del figlio. I militari escutono gli anziani genitori, e soccorrono la donna che verrà trasportata all’ospedale civile per le piccole escoriazioni ed i traumi subiti. Se la caverà fortunatamente con 7 giorni di prognosi. Questa volta. E probabilmente grazie anche al tempestivo intervento dei Carabinieri, che ha permesso di dire stop alle violenze del figlio.
Il figlio violento è stato così dichiarato in stato di arresto dai Carabinieri poiché responsabile, in ipotesi accusatoria, del reato di estorsione e lesioni personali.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Mantova, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Si è fatta sera. Le luci delle case iniziano a spegnersi. La pattuglia dei Carabinieri vigila attenta nel centro abitato e nella periferia. Le luci blu della macchina si notano nella nebbia che inizia a scendere. La giornata sta terminando. E speriamo che si porti via anche questo spiacevole episodio.