MANTOVA Ogni estimatore e ammiratore della bellezza è invitato a divenire mecenate della chiesa di Villa Pasquali, per essere protagonista in prima persona di quel sogno trasformato in realtà grazie al genio del cavalier Antonio Galli Bibiena. La sollecitazione è del parroco don Samuele Riva, che spera di poter vedere il tempio completamente restaurato. «Qualora si potesse consegnare ai posteri anche la cupola sistemata – afferma il sacerdote – sono sicuro che potremmo sperimentare il medesimo brivido di sano orgoglio provato dai Villesi del XVIII secolo, ammirando in pienezza la meraviglia concepita e realizzata dal Bibiena. Iniziano adesso le fasi di indagine strutturale per consentire, non appena si potrà, di aprire quest’ultimo cantiere, mettendo così la parola “fine”, ci auguriamo per un lungo periodo, ad una campagna di lavori che ha richiesto tempo, fatica, denaro, ma che ha dato anche tanta soddisfazione e che ha mosso tanta gratitudine, nei confronti di Dio e degli uomini. Chissà che, terminati completamente i lavori, si possa anche coronare il sogno di vedere la nostra splendida chiesa, un unicum al mondo, insignita del titolo di Basilica». L’ultima chiesa mantovana ad aver ottenuto il titolo di basilica minore è stata la parrocchiale di Gonzaga, dedicata a San Benedetto Abate, nel 2020. Il riconoscimento viene decretato dalla Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, stabilendo un particolare vincolo dell’edificio con la Chiesa Romana e col Papa. Nel mondo le basiliche minori sono oltre 1.100, di cui 550 solo in Italia. Nel giorno dell’anniversario della dedicazione della basilica, nella celebrazione liturgica del titolare (per quella di Villa è San Antonio Abate, il 17 gennaio), nella solennità dei santi Pietro e Paolo, nel giorno della concessione del titolo e, ancora, nel giorno stabilito dall’ordinario del luogo, i fedeli che visiteranno il tempio e rispetteranno le condizioni richieste potranno ottenere l’indulgenza plenaria. Se la chiesa di Villa dovesse ottenere il titolo, potrà fregiarsi anche delle insegne pontificie del papa in carica o di uno particolarmente venerato, che potranno essere collocate sul portale di ingresso o in un altro punto importante della chiesa. Per ora si tratta solo di un’aspirazione, pienamente giustificata però dalla bellezza e dalla particolarità della chiesa, edificata in stile tardo barocco a partire dal 1765, già classificata come monumento nazionale.