MARMIROLO – Il Comune dice no all’istallazione di un’antenna per la telefonia di 36 metri del gestore Iliad, e ne propone una di 18-20 mt. Iliad a sua volta non ci sta e l’ente locale esprime il proprio diniego all’operazione. Il gestore allora si rivolge al Tar della Lombardia perché venga rimosso il diniego del Comune. Il Tribunale amministrativo lombardo accoglie la richiesta di Iliad e dice quindi stop al provvedimento di diniego emesso dal Comune di Marmirolo. In altre parole, per farla il breve, dopo una serie di ricorsi e controricorsi, il Tra ha dato il via libera ad Iliad.
Tale decisione suona come un “si può fare” anche se per averne la certezza si dovrà attendere l’esito dell’udienza del prossimo 2 ottobre. Nel frattempo comunque il gestore telefonico potrebbe procedere a presentare la richiesta di avvio lavori.
Ieri per fare chiarezza soprattutto nei confronti dei propri concittadini il sindaco Paolo Galeotti e la responsabile dell’area tecnica del Comune Elettra Saccardi, hanno illustrato le ragioni che hanno portato il Tar ad assumere tale posizione.
«Vorrei premette – spiega il primo cittadino marmirolese – che da parte nostra non esiste alcun pregiudizio all’installazione di antenne per la telefonia. Non a caso sul nostro territorio ne sono già state collocate quattro ed una di queste è appunto dell’Iliad ed è della medesima altezza di quella in questione. Il diniego è giunto, voglio ribadirlo, in seguito ad una valutazione compiuta sul versante dell’impatto paesaggistico che consideriamo piuttosto pesante: la nuova antenna si andrebbe infatti a collocare in un paese e in un’area nella quale esistono varie abitazioni. Proprio per evitare un impatto paesaggistico che riteniamo non indifferente, da parte nostra – precisa Galeotti – c’è stata la richiesta ad Iliad di individuare soluzioni diverse da quella prospettata, sempre nel nostro territorio, oppure in subordine di abbassare l’antenna dai 36 metri previsti ai 18-20 metri per ridurre appunto la visibilità. Ne l’una ne l’altra di queste nostre indicazioni sono state prese in esame da Iliad». Aggiunge poi il sindaco che «In più, francamente, non abbiamo ricevuto risposte di natura tecnica sul perché non si potesse ridurre l’altezza dell’antenna».
Alla luce di quanto riportato nel documento inviato dal Tar della Lombardia al Comune si è giudicato l’azione assunta dall’ente locale non in linea con le normative esistenti. Tre sono gli elementi che sembrano andare in contrasto con lo stop che era stato imposto dal Comune. In primo luogo il parere favorevole espresso da Arpa in merito all’installazione dell’antenna; in secondo luogo la localizzazione dell’antenna: un terreno privato; infine le nuove norme in materi, che attribuiscono agli impianti per la telefonia la medesima priorità che viene riconosciuta ad opere ad uso pubblico. In virtù di quanto emesso dal Tar, quindi, Iliad ha la possibilità di installare il proprio ripetitore. Di conseguenza anche la questione paesaggistica vene considerata sopportabile visti gli scenari che in questi anni si sono venuti a creare all’interno dei vari territori.
«A questo punto – affermano all’unisono Galeotti e Saccardi – staremo a vedere cosa dirà la sentenza del Tar che dovrebbe uscire dall’udienza del 2 ottobre prossimo».