MANTOVA Il clima mite degli ultimi giorni, più avvertibile nelle località di alta collina e di montagna, è destinato a proseguire almeno fino ai primi di febbraio. I famigerati «giorni della merla» – ovvero gli ultimi tre di gennaio – sono destinati anche quest’anno a trascorrere in compagnia di condizioni meteo che di invernale avranno davvero poco.
Sia ieri che oggi, attorno ai mille metri di quota le temperature sono salite ben oltre i 10 gradi segnando valori fino a 8/9 gradi oltre le medie. Brutto inverno, insomma, per gli amanti del freddo e della neve, vista anche la concreta possibilità di un febbraio non troppo diverso da gennaio e ammesso che la primavera non decida di giocare ancora una volta d’anticipo facendosi viva già a metà mese.
Nel fine settimana cambierà poco o nulla. Nemmeno la discesa di un fronte freddo sull’Europa orientale, dove è previsto un calo delle temperature abbastanza consistente, condizionerà il clima padano, destinato a rimanere mite e soleggiato, quindi con temperature comprese fra i 10/11 gradi. Oggi il sole sarà in realtà parzialmente offuscato da molta foschia e da un po’ di nebbia che tenderanno a limitare la risalita delle temperature. Più soleggiate saranno invece le giornate di domani e di domenica, quando i termometri si porteranno attorno ai 12/13 nelle ore del primo pomeriggio. Più contenute le temperature delle località di montagna, non superiori ai dieci gradi nonostante la presenza del sole.
Anche la prossima settimana sarà dominata dal sole. Ad oggi l’anticiclone appare eccezionalmente potente e in grado di occupare buona parte dell’Europa occidentale e centrale, Mediterraneo compreso, fino a creare una vera e propria barriera capace di impedire l’ingresso dei fronti perturbati atlantici. L’anticiclone rimarrà in sella almeno fino al 5 di febbraio, esponendo per altro il nord Italia a correnti da nord-ovest capaci di provocare repentini rialzi delle temperature grazie ai tiepidi venti di fohen. Non ultimo il problema dell’inquinamento. Già ieri la quantità di polveri sottili si è portata largamente al di sopra dei limiti e almeno fino a sabato la qualità dell’aria sarà pessima per la mancanza di ventilazione unita alla compressione dell’aria tipica delle aree e di alta pressione.
La vera notizia sta nel bilancio termico del mese in corso. I conti di faranno solo la prossima settimana ma già si palesa un gennaio ancora una volta più caldo del normale, quindi con una temperatura media fra 2,5° e 3 gradi più elevata della media storica.
L’anno scorso era andata peggio: gennaio fu a Mantova il secondo gennaio più caldo degli ultimi cent’anni almeno, con una media di circa 6,3 gradi, più o meno 4° oltre quanto previsto dalla statistica. Il dato è inferiore di appena un decimo rispetto a quello altrettanto storico del 2018, ma è assolutamente sintomatico del cambiamento in atto: ben sette dei mesi di gennaio più caldi di sempre si concentrano negli ultimi vent’anni.
Alessandro Azzoni