Primavera ancora protagonista fra alti e bassi e temperature che non decollano. Da venerdì l’alta pressione ha provato a prendere le redini della stagione per tentare di condurla verso l’estate. Non ci riuscirà tanto presto. Il centro focale dell’anticiclone rimane troppo lontano dal Mediterraneo, posizionato fra Islanda e Norvegia. Il suo fianco orientale orienta quindi correnti fredde ed instabili su buona parte dell’Europa mantenendo viva l’instabilità e impedendo alle temperature di risalire. La spinta delle correnti fredde impedisce (e impedirà) insomma per almeno una decina di giorni il decollo di una stagione più calda e soleggiata.
Ci aspetta oggi un inizio settimana ancora stabile e soleggiato con temperature in ulteriore aumento: previsti fino a 26 gradi nel pomeriggio quando il solito aumento delle nubi annuncerà un cambiamento più palese nelle ore successive.
Da domani il blando anticiclone che ci accompagna da venerdì andrà infatti in crisi. Dal pomeriggio si avvicinerà una perturbazione abbastanza intensa, legata ad una depressione in avanzamento dalla Francia e destinata a coinvolgere soprattutto le regioni centro-settentrionali. Si scaverà poi una depressione secondaria su Mar Ligure, una figura meteo quasi sempre in grado di produrre piogge abbondanti su buona parte del nord Italia.
Già nel tardo pomeriggio, dopo una giornata in parte soleggiata e ancora calda, si formeranno temporali intensi destinati a colpire la nostra provincia con piogge localmente abbondanti. Elevato in rischio di grandine. A seguire, mercoledì rimarrà molta variabilità con piogge residue nella mattinata. La giornata sarà prevalentemente nuvolosa con temperature in calo (massime sui 21 gradi). Giovedì tornerà infine un po’ di stabilità per lasciare spazio ad un venerdì di nuovo variabile e con il rischio di pioggia in mattinata, anche a carattere temporalesco.
Le precipitazioni accumulate fino ad oggi in provincia sono in realtà abbondanti. Dall’inizio dell’anno su Mantova sono caduti circa 300 millimetri di pioggia, più o meno il 25% in più rispetto alla media; le prospettive parlano poi di nuove precipitazioni rilevanti per almeno due settimane. Ancora più abbondante la pioggia caduta l’anno scorso, quando maggio si avviava a diventare il secondo più piovoso degli ultimi cent’anni con accumuli per quasi 180 millimetri fra nubifragi e trombe d’aria di rara intensità (la media mensile è di 87 millimetri). Il record di piovosità è del 2013 con quasi 250 millimetri (e alluvione sfiorata nel veronese e nel vicentino).
Tanta instabilità allontanerà ancora per molto tempo le prime ondate di caldo di fine primavera. L’anticiclone atlantico continuerà a rimanere lontano dall’Europa centrale e quello africano non avrà certo la forza per imporsi con decisione sull’Italia almeno fino alla fine del mese. Insomma, maggio continuerà sotto la bandiera dalla primavera almeno fino alle battute finali e forse anche nella prima parte di giugno.
Alessandro Azzoni