Speciale AutoSicura: le auto “vecchie” inquinano, ma le elettriche costano una follia

Ombre lunghe sul mercato automobilistico. L’aumento del costo della vita, in particolare l’inflazione che erode il potere d’acquisto, sta spingendo sempre più persone a rimandare l’acquisto di una nuova vettura. E se a questo si aggiunge il caro energia che incide direttamente sui costi di produzione e, di conseguenza, sui prezzi finali delle auto, soprattutto quelle elettriche, il quadro che ne emerge è piuttosto chiaro: le persone stanno tenendo stretto il volante delle loro auto attuali.

Vecchie glorie sulla strada
Una situazione che sta diventando paradossale. Da oltre dieci anni, infatti, molti hanno puntato il dito contro le famigerate vetture Euro 0, allargando poi la cerchia alle Euro 1,2, 3 fino alle Euro 4, a loro dire colpevoli di inquinare pesantemente l’ambiente che ci circonda. Lo stesso ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha stimato che le auto vecchie (vedi Euro 2) inquinano 28 volte di più di quelle nuove (vedi Euro 6). E che, quindi, è estremamente importante rinnovare il parco auto circolante per togliere dalle nostre strade i veicoli più vecchi e inquinanti, e sostituirli con le Euro 6, oltre che con le ben note auto elettriche.

Il prezzo del nuovo è cresciuto del 38% in 4 anni
Fin qui siamo tutti d’accordo: mandiamo le auto vecchie in demolizione e sediamoci sui nuovi modelli, sempre più connessi e a basso impatto ambientale. Però c’è un problema: il prezzo! Le case automobilistiche, anche a causa dell’aumento delle materie prime e dell’energia, hanno aggiornato i prezzi al rialzo, rendendoli spesso proibitivi, e quindi inaccessibili anche all’italiano che si posiziona in una sorta di (ex) confortevole ceto medio. Negli ultimi 4 anni (fonte Corriere della Sera) i prezzi delle nuove vetture sono aumentati del 38% portando il costo medio di un’auto a 29 mila euro. Un prezzo troppo alto per le tasche di milioni di italiani. E così, invece di mettersi in strada con modelli “green” la maggior parte dei cittadini preferisce andare avanti con il proprio usato. E qui il paradosso si allarga ulteriormente perché l’aumentare dei chilometri percorsi da una vettura “datata” non fa altro che peggiorare il discorso legato alle emissioni nell’ambiente. Oltre il danno anche la beffa.

Officine super affollate
In tutta questa situazione, c’è comunque qualcuno che può cercare di sorridere. Ci riferiamo a officine e carrozzerie, sempre più affollate perché le auto vecchie necessitano di una sempre maggiore manutenzione. Guasti, usura dei componenti, gomme da sostituire. Al raggiungimento dei 180/200 mila chilometri, in pratica, c’è mezza macchina da cambiare con interventi di manutenzione più frequenti e complessi. Senza dimenticare il mercato dei pezzi di ricambio, sempre più difficili da trovare perché le case madri “li hanno tolti dalla produzione”. Spese su spese che gravano sul bilancio familiare e che, in un momento di difficoltà economica, possono diventare un vero peso.

Uno schiaffo all’ambiente
Il risultato di tutto ciò è presto detto: tanti vecchi veicoli in circolazione che con il passare degli anni, oltre ad essere meno sicuri sulle strade, continuano a pesare sull’ambiente e soprattutto sulle tasche degli stessi automobilisti.

Le auto elettriche: un futuro ancora lontano?
I prezzi alle stelle delle auto elettriche, dovuti anch’essi all’aumento del costo delle materie prime e alla complessità delle batterie, stanno dunque rallentando la transizione verso una mobilità più sostenibile. Molte persone, pur desiderando di acquistare un’auto elettrica, sono costrette a rinunciare a causa del costo eccessivo. Questo ritardo potrebbe compromettere il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati a livello europeo.

Quali soluzioni?
Per uscire da questa impasse, è necessario intervenire su più fronti. Da un lato, è fondamentale sostenere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per la produzione di batterie più efficienti ed economiche. Dall’altro, è necessario incentivare l’acquisto di auto meno inquinanti attraverso sgravi fiscali e agevolazioni economiche. Infine, è importante investire nella rete di ricarica, per superare le ansie legate all’autonomia dei veicoli elettrici. Anche questo è un problema di non poco conto. Ma il vero problema è un altro: se anche i nuovi timonieri degli Stati Uniti d’America, Trump e Musk (alias Mister Tesla), sono scettici sul futuro dell’auto elettrica, crediamo che il capolinea per queste vetture non sia poi lontanissimo. Per buona pace di tutti.

 

Speciale AutoSicura 30/01/2025