A Castellaro Lagusello un festival con oltre 4mila presenze

MOMZAMBANO – l Festival dell’Astronomia tenutosi lo scorso weekend a Castellaro Lagusello, borgo antico vicino Monzambano, ha accolto molti visitatori: “a differenza dell’edizione 2021 la manifestazione di quest’anno si è svolta per tre giorni, venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 giugno” – osserva la dottoressa Anita Zanella, astrofisica e ricercatrice dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) e organizzatrice dell’evento – “e abbiamo registrato 4.000 visitatori provenienti da tutto il nord Italia da Milano, Trento, Trieste, Bologna, anche da Firenze e da diversi paesi limitrofi. Il programma era ricco grazie a mostre, conferenze, spettacoli e momenti di osservazione del cielo. I ragazzi del progetto di alternanza scuola – lavoro, che hanno tenuto i laboratori per i più piccoli” – sottolinea la dottoressa Zanella – “erano molto entusiasti di questa esperienza e alcuni della passata edizione hanno voluto partecipare anchper il 2022”.
“In queste giornate” – pro – segue l’organizzatrice “soprat – tutto nel pomeriggio abbiamo accolto numerose famiglie con bambini di ogni età, anche molto piccoli e che quindi hanno voluto scoprire di più sulle stelle, sull’Universo e sugli affascinanti meccanismi grazie alle attività dedicate e grazie alla proiezione dei film muti (realizzata con il contributo della Fondazione Cineteca di Bologna) accompagnati dal fisarmonicista Thomas Sinigaglia; la sera, invece, abbiamo registrato un pubblico più adulto, ad esempio nella notte tra sabato e domenica c’erano più di 110 visitatori per la camminata all’alba in occasione dell’osser – vazione dei pianeti del Sistema Solare e del sorgere del Sole, molto suggestiva.” Un festival che nasce con un messaggio preciso “vo g l i a m o diffondere la cultura scientifica e astronomica, fa conoscere a tutti la bellezza dell’Universo e di questo lavoro oltre che collegare il territorio con enti di ricerca nazionali ed internazionali” – ha affermato l’astrofi – sica Zanella – “e questa idea si è espressa, ad esempio, nella visita della domenica mattina che ha visto la partecipazione di un archeologo mantovano, Alberto Crosato, creando quindi una connessione tra l’astronomia e l’archeologia”. Sinergia anche con altre arti “perché abbiamo ospitato” – prosegue Zanella – “Dario Moretti, artista mantovano che ha realizzato speciali illustrazioni durante le relazioni degli astronomi, e gli artisti circensi che hanno invece raccontato l’astronomia attraverso la giocoleria, realizzando così un’intersezione tra astronom e arte”.
Infine Federico Lelli che, come osserva l’organizzatrice è un ricercatore conosciuto a livello mondiale e che ha lavorato molti anni all’estero e ora opera nell’Osservatorio di Arcetri (Firenze), ha concluso il Festival in una conferenza che ha approfondito un tema molto attuale e dibattuto nella comunità astronomica, la teoria della gravità