GOVERNOLO Come una leonessa in gabbia Debora Santin, centrocampista offensiva della Governolese, vive la realtà del lockdown italiano. Tutto lo sport è fermo, il calcio femminile non fa eccezione. «Questa quarantena è dura per gli sportivi – spiega -, ma la situazione generale è grave e ci sono tanti lutti. Dunque giusto stare fermi. Speriamo finisca presto: questo periodo sarà necessario per far ripartire il Paese. Aspettiamo con pazienza, ora restiamo a casa sperando che la situazione migliori il prima possibile».
Ma c’è poco da fare, il calcio manca: «Queste giornate di sole fanno venire malinconia, verrebbe voglia di tirare quattro calci ad un pallone, se solo si potesse. Io non mollo e mi alleno in casa per la parte atletica, per farmi trovare pronta quando si potrà. Però la nostalgia è tanta. E’ strano restare fermi qua e uscire di casa solo per lavoro: il paesaggio in questi giorni sembra irreale».
«E poi ci mancano le cene del venerdì – prosegue -, con tutta la squadra, fondamentali per il nostro gruppo: con le compagne ci sentiamo regolarmente su whatsapp e passiamo un po’ di tempo libero con i challenge sui social».
«Riprendere quest’anno sarà impossibile – dice -, spero che dopo l’estate si possa tornare in campo. Certo, ci mancherà il ritmo partita, ci sentiremo un po’ strane dopo tutta questa vicenda, ma sapremo apprezzare ancora di più la normalità delle cose. Purtroppo ci vorrà tempo». Da grande appassionata di calcio e calciatrice da sempre, Debora non ha mai passato tanto tempo lontano dai campi: «Ero rimasta ferma solo per infortuni, restare senza le competizioni è difficile. Supereremo anche questa prova, torneremo tutte più forti di prima sul rettangolo verde».