Ciclismo – Michael Bresciani alle prese con i rulli

Michael Bresciani
Michael Bresciani

MANTOVA Mentre la stagione agonistica è ferma ai box in attesa di conoscere il proprio destino, Michael Bresciani dell’Area Zero Vvf cerca, tra le mura di casa, di allenarsi per mantenere una condizione di forma compatibile con una possibile ripresa dell’attività.
Condividendo i suggerimenti di evitare le uscite in bici forniti dal presidente nazionale Renato di Rocco e dal Ct Davide Cassani agli atleti e ai professionisti in particolare, il corridore virgiliano in questi giorni sta lavorando soprattutto utilizzando i rulli.
«Certo non è come allenarsi sulle strade – spiega Michael Bresciani – ma si riesce comunque a non perdere gli effetti del lavoro compiuto nelle scorse settimane. Dobbiamo assolutamente puntare alla salvaguardia della salute di tutti e di conseguenza credo sia giusto sopportare questo piccolo sacrificio. La stagione da quanto sono a conoscenza è ferma sino a fine maggio poi si vedrà».
Ammesso per un istante che si torni in sella a fine maggio o ai primi di giugno servirà comunque un periodo per recuperare la forma fisica ideale per dare il massimo, quindi le prime gare saranno “uguali” per tutti?
«Penso proprio di sì; saranno condizionate sul risultato finale, ma questo potrebbe divenire da stimolo per ognuno di noi».
Le prime uscite del 2020 che responso ti hanno fornito rispetto al lavoro svolto?
«Non è andata male, anche se ad onor del vero mi aspettavo qualcosa di più. Ho sempre dato il massimo in tutte le gare alle quali ho partecipato, ma avendo un leggero ritardo sulla preparazione mi sono dovuto accontentare».
In questo periodo di pausa forzata ti stai dedicando anche ad altri progetti? Ce ne puoi parlare?
«Con un gruppo di amici ho aderito ad un progetto di solidarietà che si è concluso ieri (domenica 22 marzo, ndr). Si è trattato di un’asta online per la raccolta di fondi da devolvere agli ospedali di Brescia. A promuovere il tutto sono stati i componenti della società sportiva bresciana Cicloexperience che annovera tra i suoi fondatori anche gli ex professionisti Roberto Ferrari e Nicola Gaffurini. Non nascondo che mi piacerebbe che progetti simili potessero essere realizzati anche nel Mantovano. Per questo ritengo possano esservi gli spazi perché ovviamente si punti a raccogliere fondi da donare all’ospedale di Mantova. Io sarei disponibile a condividerlo».