Calcio Promozione – San Lazzaro-Castellana, il derby più “green”

Alessandro Cobelli
Alessandro Cobelli

MANTOVA Amici ma avversari: domenica si gioca San Lazzaro-Castellana e si ripropone la sfida tra  Stefano Negrini e  Alessandro Cobelli, fino a tre anni fa fianco a fianco proprio alla guida della società cittadina e ora avversari nel derbissimo di Promozione. «Tra noi non ci sono segreti – ammette Cobelli – i cinque anni al San Lazzaro sono stati indimenticabili, stavolta arrivo da avversario sul nuovo campo. Stefano ha una bella squadra, gli ho già detto che domenica scorsa ho fermato il Borgosatollo per permettergli di andare all’inseguimento del Ospitaletto». «Cobelli esalta la mia squadra per “tirarmela” – ribatte Negrini, sempre sul filo dell’ironia -, come se dovessi vincerlo io, il campionato! A parte gli scherzi, in queste prime giornate non sono emersi ancora i valori reali. Ma di sicuro, quando conterà, la Castellana sarà tra le big». Complimenti reciproci, insomma, che celano efficacemente la legittima voglia di prevalere sull’amico. Ma un dettaglio non trascurabile sarà quello dell’organici: quello tra San Lazzaro e Castellana rischia di essere uno dei derby più “verdi” di sempre. Numerose le assenze in casa goffredese: out Hajjy, Arduini, Cortesi, Bravo e lo squalificato Beggi, difficile recuperare Peschiera e Piras. In difesa e in attacco, per la Caste è allarme rosso: «Spazio alle quote – dice Cobelli – Dima, Motta e Sangiorgio potrebbero essere del match». Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di Viola “falso nueve” supportato da Salardi. «Sarà comunque un bel derby, ve lo assicuro» chiosa Cobelli. Ma pure tra i cittadini ci sono defezioni importanti: Rainone è stirato, Visentini rischia un lungo stop per un guaio ad un tendine, mancherà Vladov, in dubbio Azzali. «Per fortuna abbiamo giovani molto bravi come Ghirardini, Caramaschi, Arcari e tantissimi altri – dice Negrini -. Alberini e Rasini non li considero nemmeno più quote. Daremo battaglia, anche secondo me sarà un grande match». Insomma, non resta altro da dire: che vinca il migliore.