MANTOVA Da una parte la voglia e la necessità di reagire ai cattivi risultati; dall’altra il tentativo di rimanere il più possibile tranquilli, senza cedere allo sconforto o farsi prendere dal panico. Matteo Gerbaudo fotografa così il clima che regna nello spogliatoio del Mantova, che si appresta ad affrontare la delicatissima trasferta di Fiorenzuola.
Come state affrontando questo momento, Matteo?
«Stiamo provando a curare quei dettagli che ci sono mancati nell’ultimo periodo. Però c’è anche serenità, voglia di far bene e superare questa fase. Mai come ora l’equilibrio diventa una componente fondamentale».
Torniamo alla gara col Sudtirol…
«Meritavamo di più. Abbiamo tenuto bene fino all’espulsione di Milillo, oltretutto con un modulo nuovo preparato in due giorni. Quando siamo rimasti in 10, tutti hanno provato a dare qualcosa in più. Poi è arrivato quel gol… Davvero un peccato».
È una sconfitta più pesante rispetto a quella di Trieste?
«Sì perchè se avessimo pareggiato sarebbe stato un risultato molto importante per il morale, considerando che affrontavamo una squadra che lotta per la B. Perdere così, invece, fa male».
Come spieghi l’involuzione dell’ultimo periodo?
«È mancato qualcosa, senza dubbio».
A livello tecnico o di carattere?
«A livello di risultati, prima di tutto. Quando non arrivano è difficile vedere la luce. Perdi certezze e perdi anche quella spensieratezza che avevi mostrato nelle prime partite. Siamo anche una squadra giovane, che forse patisce di più queste situazioni».
Come se ne esce?
«Non bisogna dimenticarsi quello che abbiamo fatto di buono. Da lì bisogna ripartire. E allora vedrete che, non appena torneremo a fare risultato, ritroveremo quella naturalezza che abbiamo in parte smarrito».
In questa fase, secondo te, è più urgente segnare qualche gol in più o subirne qualcuno in meno?
«È importante vincere».
Domenica non sarà semplice…
«Il Fiorenzuola gioca e pressa bene. Ma dobbiamo pensare a noi e dare tutti qualcosa in più».
Che Mantova dobbiamo aspettarci?
«Un Mantova che lotta su ogni pallone, dall’inizio alla fine».
Un pareggio vi andrebbe bene?
«Fa sempre comodo. Però acquista valore solo se è seguito da qualche vittoria».
Segnare non è il tuo mestiere, ma un paio di gol a stagione li hai sempre garantiti. Non a Mantova però…
«È vero, qui non ho ancora segnato. Mi piacerebbe sbloccarmi, ogni tanto mi spingo anche in avanti, ma niente. Però penso che, prima di pensare al suo gol, un centrocampista debba preoccuparsi di far arrivare i palloni giusti agli attaccanti».
Un’ultima curiosità: ti aspettavi i fischi dei tifosi domenica scorsa?
«No. Ma fanno parte del calcio e li accettiamo. Dobbiamo essere bravi noi a tramutarli in applausi».