MANTOVA Convivialità, amicizia, divertimento, passione. In una parola, anzi quattro: Centro Coordinamento Mantova Club. È il sodalizio che raggruppa i 16 club di Mantova e provincia (per un totale di oltre 500 iscritti) uniti da uno smisurato amore per i colori biancorossi. Quella che si è chiusa è stata una stagione complicata anche per loro, visti i risultati altalenanti della squadra e le restrizioni legate alla pandemia che hanno limitato le attività del Centro. Ne parliamo con il presidente Rinaldo Pizzi.
«Diciamo – afferma – che, rispetto alla stagione precedente, qualche passo in avanti c’è stato. Se non altro abbiamo potuto seguire il nostro Mantova allo stadio, sia in casa che in trasferta. Per contro, è vero che la prudenza ci ha sconsigliato di organizzare cene, feste, ritrovi, insomma quello che ha sempre rappresentato il fulcro della nostra attività. Contiamo di ripristinare queste iniziative nella prossima stagione, invitando i dirigenti e i calciatori del Mantova agli eventi che organizzeremo con i vari club. Per consolidare la nostra presenza sul territorio, rinforzare il legame con la società e fare un po’ di beneficenza».
Il rapporto con la società, appunto. Nella stagione appena conclusa, qualche screzio c’è stato. Memorabile lo sfogo del “Nero” (Gianluca Negretti, uno dei simboli del Ccmc) contro la squadra e il ds Battisti a Busto Arsizio, al termine del match perso con la Pro Patria. «Noi cerchiamo il dialogo e il confronto – precisa Pizzi – . Sempre. La parola “contestazione” non ci piace, le nostre vogliono essere critiche costruttive mosse dall’amore autentico che proviamo per il Mantova. I tifosi sono i primi “clienti” della società: pagano il biglietto ed hanno il diritto di esprimere il loro dissenso. A mio parere, sarebbe peggio l’indifferenza».
Ma che stagione si aspettano i tifosi biancorossi, dopo i tanti patemi vissuti nell’ultimo campionato? «Speriamo di non andare allo stadio all’ultima giornata con la tabellina sulle percentuali salvezza – sorride Pizzi – . Nessuno di noi si aspetta la Serie B, su questo la società è stata chiara e noi lo apprezziamo. Speriamo in un campionato tranquillo, da play off. E in un gioco migliore. Preferenze sul girone? No, è indifferente. Dove c’è da andare, andremo. L’importante è sostenere il Mantova e divertirsi, come a una gita».
Dal presidente del Ccmc parole di fiducia anche per Setti e Corrent: «È legittimo che Setti cerchi soggetti per rafforzare l’assetto societario, come accadde con Bogarelli. Non sappiamo se venderà il Mantova o il Verona: il nostro auspicio è che, qualora cedesse il Mantova, lo ceda a persone di assoluta fiducia. Quanto a Corrent, nessun pregiudizio: non ci interessano i suoi tatuaggi, ma che faccia il bene del Mantova. Solo questo conta. Lo accoglieremo col massimo sostegno».
Pochi giorni fa il Ccmc, come da statuto, ha rinnovato il direttivo. Ai membri storici Pizzi, Biancardi, Cestari, Negretti e Cacciarella si sono aggiunti Gianluca Quartuccio e Andrea Fontanesi. «Ci siamo sempre mossi tra continuità e rinnovamento – spiega Pizzi – e questa ne è la testimonianza. Lunedì 6 giugno ci riuniremo per assegnare ruoli e cariche ad ogni componente. Siamo comunque soddisfatti: all’ultimo ritrovo c’erano rappresentanti di tutti i club, segno che l’amore per il Mantova è forte. Tutto ciò fa piacere e costituisce un formidabile incentivo per aumentare il nostro impegno».