MANTOVA «Dobbiamo dare importanza a tutte le gare, altrimenti diventiamo una squadra normale. E, siccome abbiamo dimostrato di essere i più forti, dobbiamo continuare a dimostrarlo». Così Davide Possanzini al termine di Lumezzane-Mantova, terza sconfitta consecutiva dei biancorossi. Parole da sottoscrivere, in attesa che vengano seguite dai fatti. Perchè va bene concedere al Mantova un inevitabile e fisiologico rilassamento conseguente alla fenomenale promozione in B. Ma qui si sta andando oltre. Nessun dramma, sia chiaro. Solo un peccato, che a lungo andare non lascerà macchie sull’annata, ma che nell’immediato qualche umanissimo malumore nella tifoseria lo genera. Il Mantova è chiamato a rientrare in carreggiata anche per una questione di “rispetto”: verso se stesso; e verso le altre squadre, che vedono l’Acm regalare punti a destra e a manca dopo aver lasciato le briciole nelle giornate precedenti alla promozione.
«Si è spenta la luce? No, non direi – ha spiegato Sebastien De Maio dopo Lumezzane-Mantova – . Forse è venuta meno un po’ di concentrazione. Però, se guardiamo alle singole partite, a parte quella col Renate, la prestazione c’è stata: col Vicenza, tolti gli errori dei primi minuti, abbiamo dominato; a Lumezzane abbiamo accusato un black out di 10 minuti su disimpegni nostri, non su giocate loro. Non parlerei nemmeno di amnesie difensive. Semplicemente abbiamo sbagliato dei passaggi che di solito non sbagliamo. Bisogna analizzare la partita: il primo tempo è stato buono, mentre nella ripresa c’è stato quel black out di cui parlavo prima, però poi la squadra ha reagito». Il difensore francese, tuttavia, comprende l’amarezza di alcuni tifosi: «Volevamo dare una soddisfazione a loro, e il non esserci riusciti ci dispiace». De Maio ha chiuso il suo intervento in sala stampa a Lumezzane parlando del suo futuro: «Non ho ancora parlato con nessuno, perchè ci sono delle partite da giocare e non mi sembra corretto farlo. Mi piacerebbe rimanere perchè mi son trovato bene, sia per il tipo di gioco che per come mi ha accolto la squadra».
Giustamente Sebastien rimanda a fine stagione ogni discorso sul futuro. All’orizzonte ci sono ancora tre partite da disputare, una di campionato e due di Supercoppa. Le motivazioni, di cui il Mantova ora scarseggia, dovrebbero tornare d’incanto. Sicuramente per domenica, quando al Martelli (ore 16.30) sbarcherà il Legnago già sicuro dei play off. Siamo certi che, dopo il ko di Lumezzane (il meno giustificabile dei tre), i biancorossi vorranno chiudere al meglio il proprio campionato. Se non altro per una questione di orgoglio. A maggior ragione, gli stimoli torneranno per la Supercoppa con Cesena e Juve Stabia. Ancora non sappiamo quando e dove i virgiliani affronteranno le rivali, se la gara in trasferta sarà a Cesena o a Castellammare di Stabia. Lo sapremo lunedì prossimo, quando la Lega Pro effettuerà il sorteggio della prima partita. La squadra che avrà perso questo primo match o, in caso di pareggio, quella che ha giocato in casa, affronterà la terza compagine nella seconda giornata; nella terza giornata saranno di fronte le due squadre che fino a quel momento non si sono affrontate. Chi marca più punti si porta a casa il trofeo. E un supplemento di gloria che non farà male. Anche per questo, sarebbe opportuno ritrovare al più presto il miglior Mantova.