Calcio Serie C – Mantova padrone del campionato: puntare alla B diventa un dovere

Il dt Christian Botturi
Il dt Christian Botturi

MANTOVA “Prove tecniche di fuga”, aveva titolato la Voce dopo Virtus Verona-Mantova. Complice il pareggio nel posticipo tra Vicenza e Padova (1-1), si può dire che le prove siano riuscite benissimo. Il Mantova ha realmente preso il volo: i punti di vantaggio sul secondo posto, occupato da Padova e Triestina, sono saliti a 3. Ma c’è di più: quelli sul quarto posto (Pro Vercelli e Virtus) sono 6, quelli sul sesto (Renate e baby Atalanta) addirittura 9. Vogliamo andare fino in fondo? +10 sull’11esimo posto, il primo che non porta ai play off; +16 sul 16esimo, il primo che porta ai play out; +21 sul 20esimo, che manda direttamente in Serie D.
Obiezione: sono passate appena 11 giornate. Giusto. Ma sono state sufficienti per farci capire che quest’anno il Mantova può lottare (lo diciamo?) per la Serie B. Lo ribadiamo dopo averlo già osservato in sede di analisi dopo il match con la Virtus: ora, dopo una sfilza così convincente di risultati e prestazioni, puntare al massimo traguardo è non solo lecito, ma pure doveroso. Nei confronti di una città che sta spingendo in maniera formidabile la squadra; e nei confronti degli stessi artefici di questa favola. Dal presidente Piccoli al dt Botturi, da mister Possanzini al meno impiegato dei giocatori, fino a tutti quelli che lavorano “dietro le quinte” (staff tecnico e dipendenti societari). Si è creato un mix perfetto, che sta regalando risultati sbalorditivi. La storia del calcio insegna che è raro raggiungere una combinazione di fattori così favorevole. Quando accade, è un delitto non approfittarne.
Poi forse ha ragione Possanzini: verrà anche la fase del “rigetto”, quando i giocatori sentiranno il bisogno fisiologico di abbassare l’asticella dell’intensità. Ma non è questo il momento, e la prestazione di Verona è stata emblematica in tal senso. Il match con la Virtus sembrava la classica trappola: terza partita in una settimana, contro un avversario in salute e nelle condizioni migliori (campo da gioco in primis) per fermare, o quantomeno rallentare, la corsa di Burrai e compagni. È andata che il Mantova ha sfoderato una delle sue prove migliori, non tanto per qualità della manovra, ma per consapevolezza dei propri mezzi, tenuta mentale e intelligenza nella gestione della gara.
Insomma, poche storie: questa prima fuga in classifica è quanto di più meritata e giusta per quanto visto fin qui. I detrattori fanno notare che, contro le più immediate inseguitrici Triestina e Padova, l’Acm ha conquistato un solo punto. Dunque aspettano il Mantova al varco: davvero i biancorossi sapranno essere all’altezza di queste due corazzate fino alla fine? È questa la sfida più grande che attende i ragazzi di Possanzini. E ci sono altre 27 partite per vincerla.