Mantova È il giorno del Consiglio Federale, seconda tappa fondamentale nel percorso che potrebbe portare il Mantova in Serie C tramite ripescaggio (le altre tappe sono la vittoria nei play off e il parere dei soci). La riunione comincerà alle 11.30, si preannuncia lunghissima e non è detto chiarisca tutti i punti. Non quelli che interessano il Mantova, perlomeno. L’ordine del giorno, infatti, è corposo e ai vari argomenti s’è aggiunta la grana Palermo, retrocesso in C per illeciti finanziari, che ha chiesto la sospensiva dei play off di B. Ma restiamo sugli argomenti che interessano il Mantova.
Il format della C – Quest’anno era composta da 59 squadre. Quali intenzioni per la prossima stagione? Riportarla a 60 o ridurla a 54 (tre gironi da 18)? O addirittura a 40 (due gironi da 20, ma è l’ipotesi più improbabile)? È uno dei punti cruciali per capire quante caselle ci saranno da riempire. Dipenderà anche da quante società, tra le aventi diritto, riusciranno a iscriversi: a tal proposito, va ricordato che il termine ultimo per le iscrizioni è stato anticipato al 24 giugno. Si preannuncia comunque un (inizio) estate bollente.
Le seconde squadre – Lo scorso anno, la precedenza per i ripescaggi era stata accordata alle seconde squadre dei club di Serie A, composte da giovani U23. Solo la Juventus rispose alla chiamata. Quest’anno pare si siano interessate anche Torino, Milan, Roma e Atalanta, ma tutte storcono il naso di fronte al milione e passa di contributo annuale obbligatorio. Morale: o si abbassano i costi oppure nessuna seconda squadra si aggiungerà alla Juve. E questo, per il Mantova, può essere solo un bene.
Le retrocesse dalla C – Dopo le seconde squadre, la Figc interpellava le retrocesse. Che anche quest’anno, a quanto pare, godranno di una corsia preferenziale rispetto alle vincenti dei play off in D. A patto però che siano “virtuose”, ovvero che non abbiano ricevuto punti di penalizzazione nell’ultimo campionato e che non gravino in precarie condizioni economiche (i controlli della Covisoc, giurano dall’alto, saranno sempre più severi). Tra le retrocesse, Pro Piacenza e Matera sono fallite, mentre il Fano potrebbe in teoria chiedere il ripescaggio. Nel prossimo week-end e in quello successivo si giocheranno i play out per stabilire le ultime retrocessioni: Cuneo-Lucchese nel girone A (entrambe penalizzate e quindi fuori gioco), Rimini-Virtus Vecomp nel B, Bisceglie-Paganese nel C (Bisceglie penalizzato). I rumors sostengono che solo il Rimini, in caso di retrocessione, sarebbe pronto al ripescaggio.
Le vincenti dei play off in D – Qui entrerebbe in gioco il Mantova. In caso di successo domenica nella finale con la Pro Sesto, i biancorossi occuperebbero il primo posto nella graduatoria “A”, quella delle papabili, e sarebbero quindi il primo club di quarta serie a poter inoltrare la domanda di ripescaggio. Solo il Matelica può superare l’Acm, ma solo in caso di successo in Coppa Italia (sabato c’è la finale col Messina). I marchigiani, tuttavia, non dispongono di uno stadio a norma per la C e, in teoria, sarebbero esclusi dalla corsa. E se il Mantova perdesse i play off? In questo caso finirebbe nella graduatoria “B”, con scarsissime possibilità di essere preso in considerazione. Ecco perchè in viale Te insistono: i play off vanno vinti, di riffa o di raffa.
I costi – Per i ripescaggi dalla D lo scorso anno chiedevano: 300mila euro come contributo straordinario e altri 300mila di fidejussione, più i vari adempimenti per l’iscrizione vera e propria (un’altra fidejussione di 350mila euro più una tassa da 60mila). In casa Mantova hanno dichiarato di essere pronti a un esborso, senza però specificarne l’entità. La curiosità sta proprio qui: le cifre richieste un anno fa saranno confermate, abbassate o addirittura alzate?
La palla ai soci – Dopo le regole del gioco e l’esito dei play off, Maurizio Setti e soci avranno tutte le carte in mano per decidere il da farsi. Lo faranno venerdì 24 maggio (data da confermare) riunendosi in assemblea. A quel punto, si spera, il futuro sarà un po’ più chiaro.