MANTOVA Cresce l’ottimismo nel mondo del ciclismo, anche se non mancano tra gli addetti ai lavori certo le preoccupazioni per una serie di problematiche che potrebbero rendere ancor più difficile l’allestimento delle manifestazioni agonistiche.
La Federazione a livello nazionale, una volta ricevuto il via libera dal 1 di agosto per quel che attiene agli appuntamenti internazionali, ha stilato dei calendari per l’attività agonistica nazionale delle categorie professionisti, dilettanti e juniores maschi e femmine.
«Che ci sia tanta voglia di tornare alle competizioni è fuori discussione – afferma il consigliere nazionale Fci Corrado Lodi – Ritengo però che oggi più che mai sia necessario conoscere in primo luogo quello che sarà il protocollo sanitario da rispettare. È vero che i segnali giunti in questi giorni alimentano l’entusiasmo tra gli addetti ai lavori, ma le valutazione che si dovranno fare nelle prossime settimane inducono ad un atteggiamento molto cauto».
Quali sono quindi le problematiche che bisognerà tenere in debita considerazione per pensare ad una ripartenza?
«Premesso che al momento un protocollo sanitario ufficiale per la nostra disciplina non c’è ancora, ad oggi esiste un solo protocollo per gli allenamenti negli impianti velodromi, ciclostomi e piste BMX. Credo comunque che siano altri gli aspetti che già in questi giorni hanno fatto comprendere quante e quali competizioni potranno essere allestite. In particolare le manifestazioni di rilievo regionale mi chiedo quale organizzatore si assumerà l’onere della gestione dell’evento qualora permangano tutta una serie di ulteriori adempimenti e responsabilità. Quali istituzioni daranno le necessarie autorizzazioni? Gli sponsor, poi, garantiranno il loro supporto vista la situazione esistente?».
Paolo Biondo