Rugby Serie A Elite – Arletti: “Forza Viadana. Umiltà e carattere per volare in finale”

VIADANA L’elettricità che carica l’ambiente giallonero è facilmente percepibile tanto all’ombra dello Zaffanella quanto sul web, ma i pensieri che si annidano nella profondità delle menti dei protagonisti nemmeno uno specchio li può svelare. In particolar modo chi per ruolo non scende in campo sfogando gli umori sul campo, ma deve gestirli, domarli e possibilmente nasconderli. Tra questi il presidente Giulio Arletti che può ammirare una squadra costruita nel tempo e vista crescere fino alla cavalcata trionfale e amara della passata stagione. Ormai siamo alla resa dei conti e i sogni stanno lì, a soli 160 minuti di distanza.

Presidente, il suo stato d’animo è simile a quello dello scorso anno o c’è qualcosa di differente?

«Il mio stato d’animo è completamente diverso perché l’anno scorso stupimmo anche noi stessi; quest’anno, però, dobbiamo ancora arrivarci e il buon risultato della partita di Reggio Emilia non è sufficiente. Domani allo Zaffanella arriverà un avversario che ha nulla da perdere. Mi aspetto una gara ben diversa al ritorno, tesa e ad alto rischio di infortuni. La posta in palio è altissima e la squadra dovrà affrontare l’impegno con la massima umiltà per fare fruttare il vantaggio costruito al Mirabello, fare leva sul fattore campo senza cadere nelle provocazioni o in sviste di gioco».

Primi in classifica da due anni, vi rende vincitori morali, ma la storia è a pochi metri di distanza di questo lungo percorso. Quali sono state le tappe fondamentali?

«Più che un percorso a tappe con la prima squadra, abbiamo portato avanti un “credo”, che ce lo siamo costruiti con Gamboa e Pavan a Bondanello in quegli anni di serie B. E’ lì che abbiamo capito le caratteristiche che deve avere un ragazzo per diventare un buon rugbista. Da allora, l’input per la ricerca dei giocatori è sempre lo stesso: Viadana non fa mercato sui club antagonisti, anche se lo subisce ogni anno. Cerca umiltà, carattere e rispetto in primis, in più punta sul riscatto di giocatori da rilanciare. Che questi arrivino da Viadana o dall’altra parte del mondo poco importa. L’importante è la fame».

C’è una partita che in questi due anni di leadership le ha dato maggiori emozioni?

«Non avendo mai giocato a rugby, vivo di emozioni diverse rispetto a quelle prodotte dal campo e le partite che sento maggiormente sono quelle contro le squadre con budget più alto; da imprenditore misuro il risultato sul piano economico. Alla fine è sempre un modo per fare impresa».

A Reggio Emilia, Miclas e River Boys hanno dato spettacolo con un tifo clamoroso. Cosa si aspetta sabato dallo Zaffanella?

«Mi aspetto lo stesso moltiplicato per tre, anche perché so che si sta organizzando un evento nell’evento, una grande festa, indifferentemente dal risultato».