Mantova Dagli all’arbitro. Una (cattiva) abitudine frequente, specialmente nel calcio italiano, quando si ritiene di avere subìto torti tali da condizionare il risultato di una partita. Nemmeno il Mantova si è trattenuto, dopo le sviste delle ultime gare. Al coro delle proteste, domenica scorsa, s’è aggiunto perfino Massimo Morgia, solitamente abituato a guardare oltre. Tempo poche ore dalle dichiarazioni velenose del post-partita, e in serata il tecnico biancorosso ha subito fatto ammenda con un post su facebook. Ieri, nella tradizionale conferenza stampa del martedì, ha spiegato le sue ragioni. Senza mezzi termini: «Sono stato un imbecille – queste le sue parole – . Prendendomela con l’arbitro, sembrava che cercassi giustificazioni per la mancata vittoria. Ovviamente non è così. Anzi, guai a far diventare un alibi gli errori degli arbitri. Non abbiamo vinto perchè dobbiamo migliorare, creare più occasioni da rete, non per altro. Questo campionato è talmente particolare che di scontato non c’è nulla».
Insomma, regna l’imponderabile. «Pensate – racconta Morgia – che, nel corso dei 90 minuti con la Virtus, siamo stati a -1 dal Como, poi a +2, abbiamo avuto la possibilità di andare a +5, per chiudere infine a pari punti. Cosa significa? Che, se la situazione cambia così velocemente in pochi minuti, figuriamoci cosa può accadere in 16 partite (quelle rimanenti, ndr). Dico di più: calcolavo che, nella mia carriera, oltre ai campionati vinti, in altre sette occasioni ho chiuso il girone d’andata al primo posto o lì vicino. In piazze come Palermo, dove ti seguono in 25mila; e a San Marino, dove ti vengono a vedere in 500. Ed è capitato che non sono riuscito a vincerli, quei campionati». La morale del ragionamento è la seguente: «Non abbiamo fatto niente e il cammino è ancora lungo. Può davvero succedere di tutto. Dobbiamo stare sereni e ragionare, neanche partita per partita, bensì minuto per minuto. Abbiamo i mezzi per vincere il campionato, la società giusta, la squadra giusta: stiamo tranquilli».
Tornando al match con la Virtus Bergamo, Morgia tocca un altro argomento che gli sta a cuore: l’importanza relativa dei moduli. «Non fanno la differenza – ribadisce il tecnico biancorosso – e ne abbiamo avuto una conferma nelle ultime due partite: contro il Villafranca non eravamo andati benissimo col 4-2-4 del primo tempo, poi ci siamo sbloccati nella ripresa passando al 4-3-3. Contro la Virtus è successo l’inverso: primo tempo non abbastanza efficace col 4-3-3, grande reazione nella ripresa col 4-2-4. Conta l’atteggiamento dei giocatori, non i numeri». E, a proposito di atteggiamento, servirà la massima determinazione domenica prossima per strappare punti alla Caronnese. «Partita difficilissima», chiosa Morgia. Per poi ripetere, come un mantra: «Stiamo tranquilli. La strada percorsa è quella giusta, continuiamo così».