RICCARDO FRIZZA DIRIGE L’ELISIR D’AMORE AL DONIZETTI OPERA

BERGAMO Il direttore musicale del festival internazionale di Bergamo, alla guida
dell’orchestra “Gli originali”, annuncia un organico con veri strumenti
dell’epoca per riscoprire i colori e gli equilibri fra voci e orchestra il
più possibile fedeli all’originale. Il Teatro Donizetti e il Teatro Sociale di Bergamo stanno per ospitare il
Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco
che si svolge dal 18 novembre al 5 dicembre con la direzione artistica di
Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza. Le tre opere
rappresentate quest’anno sono L’elisir d’amore, La fille du régiment, Medea
in Corinto di Mayr. La programmazione donizettiana presenta due fra i titoli più famosi e
rappresentati del compositore, capolavori a lieto fine riproposti con
l’augurio che possano fungere da demarcazione rispetto ai mesi più bui della
pandemia. Per L’elisir d’amore (Teatro Donizetti, 19 e 28 novembre, 5 dicembre) sale
sul podio il direttore musicale Riccardo Frizza alla guida dell’Orchestra
“Gli Originali”, costituita tre anni fa in seno al festival con la volontà
di proporre le pagine donizettiane con un organico e con gli strumenti
dell’epoca al fine di riscoprire suono, timbro ed equilibri fra voci e
orchestra il più possibile fedeli all’originale. Lo spettacolo, un nuovo
allestimento della Fondazione Teatro Donizetti, è firmato da Frederic
Wake-Walker. Andato in scena al Milano nel 1832, L’elisir d’amore è senza
dubbio uno dei lavori più significativi di Donizetti e in questa occasione
di festa per la riconquistata vita sociale sarà ambientato proprio a Bergamo
e interpretato da un cast che affianca celebrità come il tenore Javier
Camarena (Nemorino) e il baritono Roberto Frontali (Dulcamara) a giovani
come il baritono Florian Sempey (Belcore), e i soprani Caterina Sala (Adina)
e Anaïs Mejías (Giannetta). Il Coro Donizetti Opera è diretto da Fabio
Tartari.  Riccardo Frizza ha dichiarato: «Finalmente dirigo L’elisir d’amore nella sua
integralità, nella città, nel teatro e per il Festival che onorano il nome
di Gaetano Donizetti, figlio illustrissimo di Bergamo. Sono sicuro che sarà
interessante per il pubblico scoprire parti musicali che sono state sempre
tagliate e che invece rivelano ulteriori bellezze di questa partitura di
ininterrotto successo. Dirigo “Gli originali”, un’orchestra con veri
strumenti originali, non copie di strumenti storici, è la prima volta che si
fa in Italia per quest’opera. Con questi strumenti abbiamo un suono diverso,
più dolce, pastoso, rotondo rispetto a quello degli strumenti moderni.
L’elisir d’amore è un capolavoro, qui Donizetti trasforma un’opera buffa del
tutto tradizionale in una commedia di caratteri di straordinaria forza
psicologica e teatrale. Ma lo stesso successo di quest’opera è stato anche
la sua condanna, incrostandolo di tagli, abbellimenti ed effetti diventati,
purtroppo, “di tradizione”. Ecco, il nostro Elisir aspira a togliere la
patina di routine dall’opera, ridonandole la dovuta consapevolezza
stilistica».
Elide Bergamaschi