MANTOVA Chi meglio di Stefano Franchi per presentare Pergolettese-Mantova, in programma sabato alle 14.30 al “Voltini” di Crema? L’attaccante bresciano è stato ex di entrambe le squadre, amatissimo dalle rispettive tifoserie. Con il Mantova ha giocato tre anni, tra il 2010 e il 2013, sommando 91 presenze e 27 gol (Coppa esclusa); con la Pergolettese due stagioni, dal 2018 al 2020, con 65 presenze e 15 reti. All’attivo una promozione in C con il Mantova e una con la Pergo. Quando, tre anni fa, ritornò al Martelli da avversario (Mantova-Pergolettese di Coppa Italia) venne celebrato dai tifosi biancorossi come raramente capita a un ex. «Ricordo bene quel giorno – dice Stefano, oggi in Eccellenza al Lumezzane – . Fu una grande emozione per me. Del resto, ho sempre avuto un rapporto speciale con i mantovani. Proprio la settimana scorsa è successa un’altra cosa molto bella».
Raccontaci…
«Ero a Governolo per Governolese-Lumezzane e al ristorante sono venuti a salutarmi dei tifosi mantovani. Mi hanno raccontato di quando esultavano in curva per i miei gol. Qualcuno mi ha detto che all’epoca faceva il raccattapalle e lì per lì ho pensato: caspita, sono proprio invecchiato! (ride, ndr). La verità è che il saluto di quei ragazzi mi ha fatto enormemente piacere».
Anche a Crema hai lasciato buoni ricordi…
«Mi sono trovato bene, è una città tranquilla. Abbiamo vinto un campionato in D, poi ci siamo salvati ai play out nella stagione successiva, quella interrotta per la pandemia. Certo la passione che ho incontrato a Mantova e l’attaccamento della città per quella maglia sono inarrivabili. Solo a Piacenza ho vissuto emozioni simili».
Come vedi la gara di sabato?
«È uno scontro diretto molto interessante. Credo sia più delicato per la Pergolettese. Anche perchè viene da una sconfitta pesante».
Appunto: quel 6-0 rimediato a Salò potrebbe aver lasciato il segno?
«Sicuramente. Ma dipende tutto dal Mantova. E mi spiego: l’esperienza da calciatore mi suggerisce che, in questi casi, la squadra sconfitta prova subito a riscattarsi. Ma se gli avversari sono bravi fin dai primi minuti a ribattere colpo su colpo e a portare il match dalla loro parte, poi negli altri subentra lo scoramento».
Stai dando un consiglio al Mantova…
«Sto dicendo che i giocatori della Pergolettese faranno di tutto per risollevarsi. Sta al Mantova neutralizzare fin dall’inizio questa loro voglia. Se i biancorossi ci riescono, hanno buone possibilità di fare risultato».
Proseguiamo coi consigli: c’è un giocatore che il Mantova dovrà tenere d’occhio?
«L’attaccante Morello. Quest’anno non sta facendo benissimo ma è un giovane con grandi qualità e, se è in giornata, può far male. Andrà marcato stretto».
Cosa pensi del campionato del Mantova?
«Secondo me non merita quella classifica. Ha un organico attrezzato e sono sicuro che si salverà».
C’è un giocatore che ammiri, in particolare?
«Mi sono sempre piaciuti i trascinatori. Gente come Guccione, Gerbaudo e De Cenco hanno l’esperienza e il carisma per “scuotere” i compagni».
Guccione ha segnato solo due gol: come vive un attaccante questa situazione?
«Chiaramente per un centravanti segnare è importante. Ma lo è altrettanto “rimanere sul pezzo”, dare tutto fuori e dentro dal campo. E in questo senso ammiro molto Filippo e la sua personalità».
Per chi tifi?
«Mi dispiace per la Pergo ma non ho dubbi: Mantova. Anzi, colgo l’occasione per salutare tutti i tifosi e ringraziarli per l’affetto che continuano a riservarmi. Spero di vedervi presto in Serie B: per una piazza così è il minimo».