MANTOVA – La paura e lo sconcerto di uno scenario bellico, s’intende, vengono prima di tutto, ma i contraccolpi che esso potrebbe produrre, secondo le proiezioni di Unioncamere, finirebbero per pesare sull’economia mantovana per una cifra sostanziale, anzi, devastante. Di solo export, la nostra provincia (dati relativi al consuntivo 2021) all’indirizzo della Russia realizza all’anno 61.383.978; verso lo stato ucraino invece 24.680.823 euro. Ovvero, oltre 86 milioni complessivi.
Tradotto invece in percentuale, sul volume complessivo delle importazioni dei due paesi dell’est, l’ammanco che si preannuncia a Mantova nel 2022 sarà circa (sempre in rapporto ai fatturati dello scorso anno) del -35,3% che risulta fra i valori negativi più consistenti in termini percentuali di tutta la Lombardia. Peggio di noi andrà solo a Pavia (-67,2%) e a Varese (-54,8%).
«I possibili impatti delle sanzioni e della situazione internazionale sulle imprese lombarde – ha dichiarato il presidente di Unioncamere Gian Domenico Auricchio – sono preoccupanti non solo per l’importanza del commercio bilaterale con la federazione Russa e con l’Ucraina della Lombardia, ma soprattutto perché proprio la Russia rappresenta un importante mercato di sbocco per i nostri prodotti».
In linea di massima, per l’Unioncamere lombarda, i settori maggiormente colpiti, saranno quelli del tessile, della moda, della pelle e in generale del calzaturiero.