MANTOVA Il calcio dilettantistico mantovano entra nel 2023: al giro di boa dei campionati i bilanci riguardano i risultati, ma anche la politica sportiva.
Tante le incognite che gravano sul movimento. In primis la riforma del “lavoratore sportivo” che per quanto giusta in alcuni ambiti, rischia di mettere in ginocchio la maggior parte delle società dilettantistiche (non solo del pallone), così come l’abolizione immediata del vincolo: l’entrata in vigore immediata è stata rimandata dall’ennesima proroga governativa al 30 giugno. Ma un grosso punto di domanda è rappresentato anche dalle problematiche legate ai costi dell’energia, proprio nell’anno della ripartenza definitiva del calcio dilettantistico di casa nostra dopo la pandemia, risolvibili solo nel medio periodo con investimenti oculati da parte di società e comuni. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con il consigliere regionale mantovano del Crl, Paola Rasori, da sempre punto di riferimento a Milano per le nostre società.
«Quella del lavoratore sportivo, come norma, così com’è, rischia di essere mortale per molte società – spiega Rasori -. Non è concepibile rischiare di dover pagare i contributi anche per veri e propri volontari, che molto spesso prestano la propria opera a titolo gratuito. Voler introdurre ulteriore burocrazia, al di là dei costi, è una forzatura che potrebbe allontanare i già pochi dirigenti che ci sono rimasti».
Anche sul vincolo, ultimamente fissato a 24 anni, nei mesi di deroga (fino a giugno) si cercherà una mediazione che possa portare a una soluzione equa per le società: «Qualora il vincolo scomparisse – osserva Rasori – bisognerebbe anche riconsiderare completamente le regole sui giovani: quale società sarebbe più incentivata a coltivare il settore giovanile con il rischio di perdere i migliori ogni anno senza nessun corrispettivo?». Saranno questi alcuni dei temi dell’assemblea di metà mandato che si terrà il prossimo 14 gennaio, quando il presidente Carlo Tavecchio ascolterà il parere delle società. Per quanto riguarda i campionati, invece, dopo l’annata di ripartenza dello scorso anno, si è tornati sostanzialmente ai vecchi format senza intoppi: «Fortunatamente nel girone d’andata è filato tutto liscio, con il rinvio di una sola giornata a livello provinciale per il maltempo – dice il consigliere -. Abbiamo reintrodotto le attività delle rappresentative, che tornano dopo la pausa covid, sia a livello regionale che interregionale. Quest’anno le fasi finali del torneo delle Regioni si svolgeranno in Veneto e Piemonte: sarà una vetrina interessante per i giovani».
Per quanto riguarda i risultati la pattuglia nella categoria più alta, l’Eccellenza si è assottigliata al solo Castiglione, il calcio del resto vive di cicli: «Speriamo nella riscossa delle mantovane di Promozione nel ritorno, ci sono le potenzialità per fare bene». Un pallino di Rasori è l’attività femminile: «In categoria abbiamo una sola portacolori, il Casalmartino, che dopo un campionato trionfale di Promozione, si sta assestando in Eccellenza. Speriamo che in futuro ci possa essere anche qualche altra bella realtà come quella rossoverde. Sarebbe importante per le ragazze che vogliono cominciare il percorso da calciatrici».
Infine, dicevamo, il capitolo energia: «Anche nella gestione degli impianti sportivi ci sono grosse difficoltà per le bollette, i costi sono aumentati – continua Rasori -. La situazione è difficile, perché la bolletta è da pagare oggi, e le soluzioni sono invece affrontabili a medio termine: abbiamo presentato nelle scorse settimane dei progetti importanti per il fotovoltaico. Una strada che potrebbe essere percorsa da alcune realtà».