Calcio a 5 – Saviatesta, Leleco: “Mantova nel cuore”

Mantova Mantova e Leleco, un amore che non è mai svanito. Il capitano di mille battaglie, dopo tre stagioni di esilio, ha deciso di ritornare in riva al Mincio e di continuare qui la sua avventura nel campionato italiano, dopo la parentesi a Verona. La città di Virgilio è il luogo in cui ha deciso di mettere radici e dove vivrà. Un grande feeling con i tifosi che lo seguono sui sociale non vedono l’ora di rivederlo in campo. Lui, che quando è esploso il Covid, armato di coraggio e buona volontà, si è messo a distribuire insieme ad altri volontari le mascherine ai mantovani. «Il rapporto con Mantova – spiega Leleco da Curitiba (Brasile) – non è mai finito. La città e il club mi sono entrati nel cuore. Anche quando ero a Verona tifavo sempre per i colori biancorossi e quando abbiamo giocato contro è stato davvero difficilissimo per me». Ottimi rapporti con la gente, i dirigenti, ma ovviamente anche con mister Pino Milella, l’allenatore che lo ha consacrato e che lo ha “rubato” al Mantova, proprio quando era passato al Verona. Ora di nuovo insieme: «Sicuramente la sua presenza qui è stata determinante. Tutti sanno che tra me e lui c’è un rapporto speciale».
Ancora non si sa in che categoria giocherà il Saviatesta, ma per il capitano biancorosso le idee sono molto chiare: «Speriamo di ottenere il ripescaggio – dice -. Sarebbe bellissimo giocare in Serie A. In quel caso dovremo puntare a fare un campionato tranquillo. In caso di A2 invece sappiamo che punteremo a vincere». Qui tutti lo chiamano capitano, ma Leleco ha deciso di tornare in punta di piedi: «Della fascia non ne abbiamo ancora parlato con il mister e la società. Ma se sarò io a indossarla, sarà un grande onore e lo farò con grande piacere».
E’ stato lontano per qualche stagione, ma che le strade di Mantova e Leleco si potessero incontrare di nuovo si era capito già due mesi fa durante i play off: «Venivo sempre al NeoLù a vedere la partita. Conoscevo bene molti giocatori, c’era mio cugino. Ed è stato davvero bello vedere così tanta gente sugli spalti a tifare. E’ stato come rivivere la cavalcata che ci portò in Serie A per la prima volta. Speriamo che sia sempre così anche l’anno prossimo».
In questi giorni in casa Saviatesta tiene banco il tema palazzetto e Leleco non ha dubbi: «Non ho ancora visto il palasport nuovo, ma il NeoLù per noi è perfetto perché è molto compatto e la gente si fa sentire». Ora le attenzioni principali sono focalizzate sulla giornata di martedì, quando si saprà se il Mantova verrà ripescato o meno in Serie A.
Tommaso Bellini