Blitz in un’azienda cinese, trovato un contabile abusivo (e italiano)

MANTOVA Quando i carabinieri avevano fatto irruzione in un laboratorio cinese cercavano lavoratori abusivi, invece in uno stanzino avevano trovato un consulente del lavoro abusivo e per giunta italiano. È finito a processo per l’accusa di esercizio abusivo di una professione G.P., un 63enne di Viadana che si era ritrovato nel bel mezzo di un blitz dei carabinieri all’interno della sede di una ditta cinese. Nel dicembre di cinque anni fa i militari della compagna di Viadana insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Mantova avevano fatto irruzione nella sede di una ditta intestata a un imprenditore cinese a Viadana per verificare l’eventuale presenza di operai in nero e clandestini, ma in una delle stanze dello stabile, un autentico dedalo, avevano trovato il 63enne che vi aveva ricavato un vero e proprio ufficio nel quale teneva la contabilità non solo della ditta cinese che lo ospitava ma anche di altre aziende della zona. Dagli accertamenti che erano quindi seguiti sul conto del 63enne emergeva che non risultava iscritto ad alcun albo professionale né che avesse altri titoli equipollenti che gli permettessero di esercitare la professione di consulente del lavoro quando non di commercialista o perlomeno di ragioniere. Lo stesso 63enne era stato sentito all’epoca dei fatti e da quel che risulta aveva ammesso di tenere la contabilità di diverse ditte pur non avendone i requisiti. I carabinieri avevano anche acquisito alcune chiavette Usb piene di dati contabili che sono agli atti di un processo che però di fatto ancora non parte. L’udienza di ieri è stata di mero rinvio per l’assenza oltre che dell’imputato anche del suo difensore di fiducia, che già non si era presentato in occasione della precedente udienza, e che ora è atteso a quella fissata per il prossimo 27 settembre. Navigando su internet ci si imbatte in un’azienda di elaborazione dati riferita al 63enne, dove alla dicitura “chi siamo” sui legge: “esperto nel truffare le persone”. Che si tratti di un falso o meno il processo va avanti con la prossima chiamata per settembre.