Università: in arrivo 2 corsi di laurea. Ma il futuro è incerto

MANTOVA Due nuovi corsi di laurea sono attesi nel polo universitario mantovano: uno in chimica verde, sostenuto dall’Unimore e dalla Versalis, e l’altro (ancora in embrione) in igiene dentale, sempre con l’appoggio dell’ateneo emiliano, ma anche con il supporto didattico dell’università di Milano.
La buona novella arriva proprio mentre il Cda virgiliano è scaduto, e attende il rinnovo entro il mese. Ma altre urgenze tuttavia gravano sulla fondazione universitaria (Fum). Urgenze che coincidono con ombre minacciose sul futuro stesso dell’ateneo, chiamato a sviluppare scelte strategiche per la propria sopravvivenza.
Il Pnrr (missione 4) mostra poca attenzione nei confronti delle università non statali, e l’UniverMantova, come altri atenei non statali, per accedere ai fondi del Miur deve di necessità modificare il suo profilo giuridico. Lo assicura anche il prof. Nicola Taurozzi ex docente della Statale di Milano, esperto di politiche universitarie e membro uscente del Cda mantovano. «L’amministrazione della Fum sotto la guida del presidente Paolo Gianolio ha raggiunto negli ultimi 5 anni risultati inimmaginabili fino a qualche tempo fa. Tuttavia i prossimi quattro anni saranno decisivi per stabilizzare l’ateneo di via Scarsellini».
Per Taurozzi il progetto per il consolidamento dell’università vede una strategia declinata su tre direzioni: «Intanto – spiega – l’incremento della massa critica degli studenti attraverso l’inclusione nel nostro ateneo dei corsi di laurea delle professioni sanitarie già presenti sul territorio ma al di fuori dell’UniverMantova. Poi, il consolidamento giuridico dell’ateneo mediante la fusione in rete dipartimentale con un ateneo statale sul modello dell’Unimore. Infine, il coinvolgimento dei Comuni, degli Istituti di credito, delle imprese della Provincia invitandoli a investire sull’università che potrà restituire al territorio i risultati della ricerca, i nuovi modelli tecnologici informatizzati per l’obiettivo industria 4.0», conclude Taurozzi.