MANTOVA Complice l’abbassamento delle temperature erano tornati ad eleggere proprio domicilio nei seminterrati dell’ospedale Carlo Poma. Protagonisti della vicenda, risalente all’autunno di quattro anni fa, un gruppetto di senzatetto – due uomini e una donna tra i 40 e i 50 anni – finiti ora a processo per invasione di edifici. I fatti a loro ascritti risalivano nello specifico alla notte tra il 10 e l’11 ottobre 2019 quando, tra le mura della struttura sanitaria per acuti, i tre ne avevano combinato di ogni. Nel seminterrato del blocco D, dove si trovano gli spogliatoi del personale sanitario, erano infatti stati rinvenuti resti di bivacchi, deiezioni umane per terra e sui muri nonché alcuni materassi adagiati sul pavimento da loro utilizzati come giaciglio di fortuna. Sempre nella medesima zona erano state inoltre scoperte piastrelle rotte lungo il corridoio. L’allarme anti intrusi era scattato poco prima delle 7 del mattino; i primi ad intervenire sul posto erano state le guardie giurate che, individuate le tracce lasciate dagli abusivi, avevano quindi chiesto man forte agli agenti della questura e della polizia locale. E dopo una breve perlustrazione ecco comparire i clochard: uno dei due uomini stava infatti dormendo sul pavimento, mentre gli altri due erano stati sorpresi intenti a consumare un rapporto sessuale in un bagno del terzo piano vicino ai reparti di degenza. Invitati a rivestirsi immediatamente erano stati accompagnati assieme all’amico negli uffici di piazza Sordello per l’identificazione e la conseguente denuncia. Ieri, innanzi al giudice Giovanna Camillo, le prime escussioni testimoniali. Il processo proseguirà il 9 gennaio 2024.